E’ stato presentato la nuova annata del Valtènesi Chiaretto 2015, il rosé prodotto sulla riviera bresciana del lago di Garda con le uve del vitigno autoctono Groppello, che secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione consortile è stato immesso in commercio solo il 14 febbraio.
L’uscita del nuovo millesimo è l’occasione ideale per riscoprire un vino di tradizioni ultracentenarie, la cui genesi raccontata da Sante Bonomo Vice Presidente del Consorzio si intreccia ad una lontana storia d’amore: quella tra la nobildonna gardesana Amalia Brunati ed il Senatore veneziano Pompeo Molmenti. Nel 1885 il matrimonio tra i due portò Il Senatore Molmenti nei possedimenti dei Brunati a Moniga, in Valtènesi. Qui la sua passione per la viticoltura d’avanguardia e per la vinificazione in rosa, appresa nei viaggi francesi, sfociò, già nel 1896, nella codifica ufficiale del metodo di produzione di questo rosé di territorio, la cui produzione però era diffusa sulla riviera bresciana del Garda fin dal ‘500 con la denominazione “claretto”, stando ai testi dell’illustre agronomo bresciano Agostino Gallo (1499-1570).
Fu proprio il Senatore a promuovere il Chiaretto della Valtènesi nel favoloso clima della belle époque quando il suo vino, nel 1904, venne ammesso alla famosa Esposizione Bresciana, vincendo la medaglia d’oro: un successo che galvanizzò i cantinieri gardesani, amplificando al tempo stesso la fama del rosé di riviera oltre i confini locali, e portandolo a quanto si racconta anche nel cuore dei salotti e dei locali milanesi del primo ‘900 dove era richiesto proprio come sta accadendo da qualche anno e in maniera crescente fra le giovani generazioni nei più apprezzati wine bar della Riviera gardesana.
Dalla volontà di ricordare e rivivere questi suggestivi trascorsi è nata la scelta del Consorzio Valtènesi di riportare il Chiaretto nella prestigiosa cornice della Galleria Vittorio Emanuele di Milano per l’apertura, in anteprima, della prima magnum dell’annata con replica presso l’Hotel Vittoria di Brescia, prestigioso cinque stelle della città alla presenza del Presidente del Consorzio Valtenesi Alessandro Luzzago, del direttore Carlo Alberto Panont.
“Questo doppio appuntamento di lancio preannuncia una stagione di grandi eventi in rosa che vedranno il Chiaretto 2015 protagonista di primo piano – annuncia il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago -. Dal 13 al 15 marzo torneremo per il secondo anno consecutivo al Prowein di Dusseldorf, dal 10 al 13 aprile brinderemo al 50esimo di Vinitaly, mentre dal 3 al 5 giugno ci attende la nona edizione di Italia in Rosa, la ormai consolidata vetrina nazionale dedicata ai rosé in programma nel castello di Moniga del Garda”.
Il Chiaretto rappresenta la bandiera di un territorio, la Riviera bresciana del lago di Garda, storicamente vocato alla produzione di Rosé: le caratteristiche ambientali del più grande bacino lacuale italiano hanno fatto in modo che da oltre un secolo, in questa terra, la vigna venisse allevata proprio per la produzione di questo particolare vino di grande finezza ed eleganza. In quest’area caratterizzata da un inusuale clima mediterraneo, da importanti testimonianze storiche e culturali e da antiche tradizioni enoiche ha infatti trovato il proprio habitat naturale il Groppello, vitigno autoctono che rappresenta ormai un’autentica rarità ampelografica: basti pensare che al mondo ne resistono solo 400 ettari, coltivati per l’appunto sulle colline della Valtènesi che contornano le coste occidentali del Benàco. Il segreto del Valtènesi Chiaretto (tipologia che viene prodotta anche nelle Doc Garda Classico e Garda Bresciano) è tutto nelle poche ore di contatto tra il mosto e le bucce delle uve rosse vendemmiate a settembre: nel corso del rito della svinatura notturna, i cantinieri devono sintetizzare in pochi cruciali istanti tutta la loro esperienza, catturando la freschezza ed il temperamento del territorio. Il risultato è un rosè da viticoltura, sapido, fragrante e fresco di note fruttate in gioventù, ma capace di acquisire armonia, eleganza ed equilibrata complessità in pochi anni di affinamento. Un vino di grandi tradizioni, ma anche in perfetta sintonia con il gusto del consumatore moderno, oltre che di grande versatilità negli abbinamenti a tavola.
Il presidente Alessandro Luzzago ha sottolineato nel corso delle due presentazioni la qualità e quantità dell’annata 2015 e ha anticipato con orgoglio che presto, si auspica già dalla prossima vendemmia 2016, si potrà parlare di Chiaretto in modo univoco. Questo risultato che è, si spera, alle porte consentirà a questo prodotto di diventare una bandiera per tutto il territorio gardesano, aumentando anche la capacità di comunicazione. Questo lavoro frutto della ricerca di equilibrio tra il mantenimento delle identità e la necessità di comunicare il Valtenesi potrebbe trovare un primo palcoscenico il durante la nona edizione di Italia in Rosa.
Giovanna Moldenhauer
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