Progettando un viaggio in Italia subito si pensa a mete come Venezia, Roma, Firenze, e forse la Lombardia non è la prima destinazione che viene in mente.
La Lombardia, però ha molto da offrire, perché è una regione ricca di eccellenze in ogni campo, dalla cultura allo sport, dai laghi alla gastronomia, dal design alla moda e agli ottimi vini.
Per aiutare a far scoprire ai viaggiatori business il ricco patrimonio che questa regione offre, Explora – DMO di Regione Lombardia, di Camera di Commercio di Milano e di Unioncamere Lombardia – ha ideato il progetto B-Leisure, che prevede nell’arco del 2017 di portare alla scoperta dell’offerta fieristica e del territorio lombardo giornalisti, travel blogger italiani e internazionali, influencer e instagramers tramite 11 tour in varie aree lombarde. La finalità è quella di comunicare tutte le eccellenze della regione, per promuovere la permanenza nella regione.
I poli fieristici presi in considerazione dal progetto B-Leisure sono:
- Lariofiere
- Cremona Fiere
- Ente Fiera Promoberg
- Malpensa Fiere
- Centro Fiera Montichiari
- Travagliato – Azienda Servizi Territoriali
- Ente Fiera dei Castelli di Belgioioso
- Villa Castelbarco
- Villa Erba
- Palabam
- Fiera Millenaria Gonzaga
Il primo tour si è svolto il 7 e 8 febbraio 2017 nella bergamasca ed ha permesso di conoscere piccole realtà imprenditoriali del settore dell’enogastronomia, aziende che fanno della passione per l’artigianalità il loro punto di forza e che tendono a valorizzare il concetto “piccolo è bello”. Quasi uno scudo a difesa della loro unicità e una spada contro la crescente globalizzazione.
Quali sono le aziende visitate durante il tour, scelte tra quelle che ancora oggi mettono al centro il lavoro manuale e la passione nel produrre?
Il Birrificio ELAV di Comun Nuovo (Bg), nato con un piccolo impianto da 300 litri, con il nuovo impianto di produzione, totalmente manuale, ha raggiunto i 2000 litri nel 2014, sempre conservando quella manualità a cui fin dalla nascita è improntato il lavoro nello stabilimento e che rende ogni birra prodotta unica. I titolari, Valentina Ardemagni e Antonio Terzi, hanno cominciato a produrre birra come forma di autoproduzione per il loro pub siti in centro a Bergamo. Andando a visitare lo stabilimento non si può non degustare, tra le tante prodotte, la Indie Ale, una birra caratterizzata da un color ambrato, limpido e da una schiuma pannosa molto compatta o la Punk, stuzzicante e dal piacevole gusto amarognolo. I più temerari potranno assaggiare addirittura una birra Grunge Ipa alle Pesche, molto dissetante e ideale per smorzare la sete estiva.
Il birrificio ELAV ha ricevuto l’ambito premio Chiocciola da Slow Food con la seguente motivazione: “Birrificio che ci piace in modo speciale per la qualità e la costanza delle birre, per il ruolo svolto nel settore birrario nazionale, per l’attenzione al territorio e all’ambiente”.
Dopo una giornata in giro, stanchi ma soddisfatti di quanto visto, una sosta all’elegante One Restaurant di Dalmine (Bg) dove in cucina “padroneggia” con grande simpatia lo chef Chicco Coria – titolare della nazionale italiana cuochi per sei anni consecutivi, capitano del team Chef Bergamo al concorso culinario mondiale di Basilea nel 1999, campione d’Europa nel 2002 con la squadra nazionale cuochi a Salisburgo con medaglia d’oro individuale e primo posto assoluto di squadra, identico risultato all’Intergastra di Stoccarda nel 2004 – lascerà un ricordo indimenticabile anche tra i più raffinati gourmet. Spaziando tra il tortino di carciofi con pancetta e fonduta di parmigiano, la lasagnetta al formaggio Branzi, il filetto di maiale al rosmarino, il tortino al cioccolato con cuore morbido, il palato è deliziato con squisiti prodotti a km 0 e ci si sente a casa, coccolati dallo staff.
Nata nel 1953 da un’idea del casaro Giacomo Midali, la Latteria di Branzi può vantare oltre mezzo secolo di vita e una produzione di formaggi di alta qualità, grazie al latte proveniente sia dagli alpeggi che dalle stalle di fondo valle della Val Brembana. E’ nato così il formaggio Branzi, che prende il nome dall’omonimo paese dell’Alta Val Brembana, che ricorda nel gusto il buon latte delle mucche che pascolano all’ aperto e le profumate erbe della valle.
L’Azienda Agricola Biava di Scanzorosciate (Bg) ha origini molto antiche e viene tramandata di padre in figlio, passando così saperi ed esperienze uniche, basate sulla tradizione. Ha la particolarità di non lavorare vigneti propri, ma di coltivare terreni di proprietà del Vescovo di Scanzo, concessi in uso alla famiglia Biava da molte generazioni. La principale produzione è quella del Moscato di Scanzo, un passito da meditazione, ma non l’unica, perché vengono prodotti cinque tipi di vino più una grappa di Moscato. Data l’esiguità del territorio, tra l’altro molto impervio e coltivabile solo manualmente, senza l’uso di mezzi meccanici, la produzione è limitata, per cui i vini Biava sono delle vere chicche, da degustare lentamente e con consapevolezza. Un vero piccolo tesoro del territorio, tutto da scoprire.
Claudia Di Meglio