Babingtons è storia, cultura e charme, è un racconto di quattro generazioni, che parte dalla fine dell’Ottocento e arriva agli anni Duemila, è la passione trasmessa di madre in figlio, lo spirito di due donne tramandato da una famiglia fortemente unita e ancorata alle proprie origini e alla propria cultura.
È un salto nell’Inghilterra di oggi e di ieri, un luogo dove perdersi nella cultura del tè e do- ve fermarsi per degustare miscele storiche e novità studiate appositamente per l’insegna in Piazza di Spagna durante gli anni grazie anche a collaborazioni con blender specializzati.
È la Tea Room di Roma dove oggi troviamo Chiara Bedini e Rory Bruce, i pronipoti di una delle due fondatrici della sala da tè: Isabel Cargill. La giovane benestante signorina inglese che insieme all’amica Anna Maria Babington alla fine dell’Ottocento si accorse della mancanza di un luogo dedicato al tè nella Città Eterna, dove poter sorseggiare la calda bevanda in un clima rilassato e elegante e che, sempre insieme all’inseparabile compagna di avventure, decise nel 1893 di aprire Babingtons.
Nel 2018 festeggia i suoi 125 anni di attività e ancora oggi l’insegna sotto la scalinata di Trinità dei Monti rappresenta un luogo ricco di fascino dove famiglie reali, politici, giornalisti, personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura continuano a darsi appuntamento.
E ancora oggi, dopo quattro generazioni, la famiglia di Isabel Cargill gestisce la sala da tè definita già nel 1899 dalla Guida Monaci “l’indirizzo mondano per una scelta clientela” e sopravvissuta a due Guerre Mondiali, diverse recessioni economiche e all’avvento dei fast food.
Babingtons è il sogno degli amanti del tè e dell’Inghilterra che cercano a Roma una piccola e rilassante fuga a Londra.
Ricca e unica la Carta dei tè, serviti sempre alle corrette temperature a seconda della miscela. Blend classici e esclusivi per i diversi momenti della giornata si alternano a novità interessanti e dinamiche.
Per colazione Babingtons Morning Blend con tè nero Ceylon o Babingtons Special Blend, creato negli anni ’50 del Novecento con Ceylon, Darjeeling e China. Poi si passa al Babingtons Afterr- noon Blend con tè neri Cinesi e Indiani leggermente affumicati, al Babingtons Royal Blend, una miscela di China Keemun, Darjeeling Quality Leaf e Formosa Oolong Fancy donata alla Regina Elisabetta II durante la Sua visita a Roma.
Grande spazio anche alle singole provenienze, con un’ampia scelta di miscele suddivise fra India, Ceylon, Taiwan, Giappone e Cina.
Inseriti in menù i 7 tè di Roma creati dalla blender di Babingtons per omaggiare la Città Eterna, con nomi che rimandano ai grandi simboli della Capitale dalle caratteristiche differenti e uniche, e quindi Arrivederci Roma, L’Universo di Michelangelo, Vacanze Romane, Rome In Love, Passeg- giata Ai Fori, In Tè Veritas e Il Tè dell’Imperatore.
Aperta 7 giorni su 7, dalle 10.00 am alle 9.00 pm, oltre a una sala da tè Bagintons è anche un luogo dove fermarsi per pranzo ad assaggiare piatti di impronta coloniale e anglosassone, ma anche idee di personaggi e attori che frequentavano la tea room negli anni ’50 e ‘60, tutti pre- pararti seguendo le ricette tramandate dalla famiglia e con grande attenzione e rispetto alla provenienza della materia prima.
Così comodamente seduti ai tavoli del 1930 si può scegliere fra un ricco English Breakfast con uova, bacon, pomodori, funghi alla griglia e pane tostato fatto in casa con burro e marmellate, o un tè accompagnato dai classici Scottish Scones serviti con panna montata e marmellata di fragole. Ma anche optare per un High Tea con tè a scelta e pasticceria mignon salata e dolce, o per un Brunch con uova Benedectine su muffin all’inglese, un dolce, una spremuta di arancia e una miscela esclusiva di tè o caffè Babingtons. Alla carta anche gli imperdibili home made Club Sandwi- ches, il Pilaf curry con pollo o uova, e il Beef Burger.
Grande spazio anche alla pasticceria con dolci principalmente di origine Anglosassone pre- parati artigianalmente nel laboratorio proprio seguendo le ricette di “casa Babingtons” .
Vasta la scelta di torte decorate e servite con panna, in bella mostra all’ingresso della sala da tè, come la Carrot Cake, la Torta alle Noci con sciroppo d’acero e la Lemon Pie con meringa, interes- sante anche la lista di pasticcini, cupcakes e mignon. Immancabile la Cheese Cake con biscotto caramellato e una soffice crema di formaggio dolce.
Novità del 2018
125, il Tè di Miss Babington il tè dei 125 anni in carta dal 25 gennaio 2018 che rappresenta un omaggio alle due fondatrici, alla loro visione e alla loro amicizia. Una miscela di tè nero, vaniglia, sambuco, rose e altri deliziosi ingredienti tipicamente italiani e tipicamente inglesi studiato da Chiara Bedini per celebrare l’amicizia, l’unione tra Roma e Londra e la presenza di Babingtons in una delle piazze più belle d’Italia e del mondo.
I dolci dei 125 anni: la Torta Isabel, il cui nome è stato dato in onore alla bisnonna degli attuali patron di Babingtons. Una tradizionale sponge cake inglese – la preferita dalla Regina Vittoria – arricchita con cioccolato bianco, vaniglia bourbon, lamponi freschi e meringhe. La tartelletta125 al caramello con chips di mela e il Biscotto 125, uno shortbread a quattro piani con una rosellina in cima, che rimanda al tè Miss Babington.
Il menù in sala offre una ricca scelta di tè e di piatti dolci e salati, ma è possibile anche servirsi nel Tea Shop all’ingresso e portare via un po’ di Inghilterra, scegliendo fra l’ampia varietà di selezionate miscele uniche e provenienti da tutto il mondo, da sorseggiare a casa propria o da regala- re in eleganti confezioni personalizzate.
LA STORIA DI BABINGTONS
Isabel Cargill – figlia del capitano Cargill, fondatore di Dunedin in Nuova Zelanda – e Anna Maria Babington – discendente di quell’Antony Babington impiccato nel 1586 per aver cospirato contro Elisabetta I – una volta arrivate in Italia si accorsero dell’assenza di una tea room nella Capitale e decisero di investire i loro risparmi – 100 sterline – per aprire un angolo di Inghilterra a Ro- ma, una sala da tè e di lettura per la comunità anglosassone. Aperta dapprima in Via Due Macelli, dopo un anno spostarono Babingtons nell’attuale sede in Piazza di Spagna, all’interno del prestigioso palazzo settecentesco adiacente alla scalinata di Trinità dei Monti.
Il rischio che le due ladies decisero di correre era sicuramente alto per l’epoca, ma le due signorine grazie a un’incredibile forza di volontà e alla grande conoscenza e cultura del tè che scorreva nel loro sangue British portarono il progetto a brillare, tanto che Babingtons divenne subito meta prediletta per gli Inglesi in viaggio a Roma.
Durante la Prima Guerra Mondiale la Tea Room rimase aperta, ma il sacrificio fu molto grande e una serie di avvenimenti successivi portò notevoli difficoltà nella sua gestione. Dopo la fine della guerra una tremenda epidemia di spagnola dilagò in tutta Europa, colpendo il marito di Isabel, con cui la donna aveva dato vita alla piccola Dorothy. Dopo poco più di 10 anni Anna Maria venne a mancare e Isabel rimase sola a gestire l’insegna. La forza della donna stava iniziando a vacillare, ma Annie, la sorella di Isabel, decise di aiutarla investendo in Babingtons. Il progetto così riprese vita e la sala da tè si riempì nuovamente.
Malgrado la politica anti-inglese di Mussolini, per tutto il periodo fascista e anche durante la Seconda Guerra Mondiale, Babingtons restò sempre aperta, con la sua insegna inglese ben evidente e i solidi caratteri in bronzo su una targa di romanissimo travertino. Da Babingtons si incontravano gerarchi e uomini politici, mentre nella quarta sala, a pochi tavolini di distanza, si riuniva l’intelleghenzia antifascista, che entrava e usciva di nascosto dalla cucina.
Nel gennaio del 1944 morì Isabel, figura fondamentale della sala da tè, e la gestione di Ba- bingtons passò a Dorothy, la figlia avuta dal matrimonio con pittore Giuseppe da Pozzo, autore dei due ritratti appesi ancora oggi alle pareti della prima sala in Piazza di Spagna.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale le esigenze del pubblico si modificarono. Non bastavano più le torte e i pasticcini e il menu venne ampliato con piatti che tutt’oggi si trovano nella carta di Babingtons, come il Canarino e il Riso pilaff al curry.
Il tè era sempre la bevanda maggiormente richiesta nell’insegna in Piazza di Spagna e riceveva dai proprietari, come oggi, cure speciali.
Valerio, il terzo genito di Dorothy, decise di far creare in un magazzino londinese lo Special Blend, la prima miscela Babingtons fatta su misura per l’acqua della Barcaccia di Piazza di Spagna. E sempre Valerio decide di disegnare come logo della sala da tè un gattino nero, che altro non era che Mascherino, un gatto che di notte viveva in Piazza di Spagna e di giorno sonnec- chiava sui comodi cuscini della sala da tè.
Negli anni recenti altre due grandi novità, ideate e lanciate da Rory e Chiara, rispettivamente figli di Diana e del fratello Valerio: l’apertura del Babingtons Tea Shop – fino alla fine del 1990 da Babingtons era possibile solo sedersi per prendere un tè e non acquistarlo per portarlo via – l’inaugurazione dell’ingresso sulla Scalinata di Piazza di Spagna e oggi uno shop online
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