Il Salone del Gusto si conferma con questa nona edizione un appuntamento immancabile per chiunque al mondo abbia a cuore il cibo. Cibi e territori definiscono la nostra identità: partecipare ad un evento come il Salone del Gusto permette di imparare, conoscere, confrontare e informarsi nel nome di un diritto al piacere molto responsabile e pienamente condiviso. Coop, unica catena della grande distribuzione organizzata sempre presente alle ultime 6 edizioni, racconta attraverso i prodotti e le persone filiere di valore tali da generare economie positive per tutti gli attori coinvolti.
In un mercato difficile dove la contraffazione è all’ordine del giorno arriva l’olio “Assieme” etico e 100% italiano. L’iniziativa è di Coop, Alleanza Cooperativa Agroalimentare (Legacoop Agroalimentare, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital) e Cia, tra le più grandi organizzazioni dei produttori agricoli e della distribuzione italiana, che hanno siglato un accordo di co-imprenditorialità così da garantire la provenienza e la tracciabilità, accorciare la filiera e assicurare una giusta distribuzione del valore.
“Assieme”: l’Olio Extravergine d’Oliva 100% italiano dal campo alla tavola. La bottiglia realizzata da Cia, Coop, Alleanza Cooperative Agroalimentari e Cno presentata al Salone del Gusto di Torino. Un patto tra agricoltori, cooperazione e grande distribuzione per garantire la completa tracciabilità del prodotto per i consumatori, ma anche l’equa ripartizione del valore aggiunto e della redditività tra tutti i soggetti della filiera.
Sugli scaffali da fine ottobre: obiettivo 200 mila bottiglie l’anno.
Si chiama “Assieme”ed è un olio extra vergine d’oliva tutto italiano, dal campo agli scaffali del supermercato. Un olio non solo di alta qualità per i consumatori, frutto di olive 100% italiane, ma un prodotto che guarda all’etica e che garantisce per la prima volta una più equa ripartizione del valore aggiunto tra i diversi soggetti della filiera. La presentazione della prima bottiglia a marchio “Assieme” è avvenuta all’interno del torinese “Salone del Gusto”, dove i presidenti della Cia Giuseppe Politi, del Cno-Consorzio nazionale olivicoltori Gennaro Sicolo, di Legacoop agroalimentare Giovanni Luppi – intervenuto a nome dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentari – e di Coop Italia Vincenzo Tassinari hanno tenuto a battesimo il prodotto, ma soprattutto hanno raccontato l’intesa “storica” raggiunta, la prima di questo genere nel campo complesso e ricco di insidie dell’olivicoltura. Non a caso la presentazione ha visto la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania.
Mesa da parte l’annosa questione dei conflitti all’interno della filiera, la cosiddetta “catena del valore”, Cia, Cno, dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentari e Coop hanno deciso di collaborare per arrivare a un olio davvero “made in Italy”: tutta italiana la materia prima, tutti italiani i luoghi di produzione e trasformazione, tutta italiana la rete di vendita e distribuzione. In questo senso, anche la scelta del marchio non è affatto casuale: l’olio che arriva sul mercato con l’etichetta distintiva “Assieme”, proprio per evidenziare la scelta di un percorso diretto e condiviso, di una filiera che, invece di perdersi in mille intermediari che fanno aumentare i prezzi, si accorcia fino a comprendere soltanto olivicoltori, frantoi cooperativi, e la più grande catena della distribuzione moderna in Italia.
Una scelta – è stato detto – che ha un doppio vantaggio, per i consumatori e per gli agricoltori italiani. Da una parte, infatti, le famiglie avranno la garanzia della completa tracciabilità dell’olio a partire dalla pianta, con una trasparenza totale che riguarda sia i parametri qualitativi del prodotto sia l’equità del prezzo pagato. Dall’altra, tutti i protagonisti avranno la certezza della condivisione del valore economico creato, senza squilibrio alcuno. L’accordo, infatti, ha un obiettivo “etico”: il costo delle bottiglie che andranno nei canali di vendita sarà il risultato di un processo fondato sul dialogo e sulla responsabilità reciproca, un prezzo congruo a sostenere le imprese coinvolte, in grado cioè di coprire le spese di produzione e quindi di generare un reddito tale da consentire di remunerare agli agricoltori in maniera adeguata. In un momento di crisi e di disoccupazione elevata come quello attuale, vuol dire salvaguardare i posti di lavoro, soprattutto al Sud, visto che circa l’80% dell’olio si produce proprio in Puglia, Calabria e Sicilia.
La qualità dell’Olio Assieme è indiscussa e dichiarata in etichetta: si tratta di un olio dal fruttato medio, verde/maturo, dal sentore amaro e piccante tale da esprimere un gusto equilibrato. Questo extravergine è rafforzato da tre parametri di qualità obbedendo alla regola del 3: l’acidità inferiore allo 0,3% ( a fronte di un limite di legge dello 0,8%), le caratteristiche organolettiche e il contenuto di polifenoli (composti antiossidanti, indici di freschezza e qualità) maggiore o uguale a 300mg/kg. Ma ciò che rende davvero speciale l’olio extravergine di oliva, nell’universo alimentare, è la sua funzione preventiva nei confronti di moltissime patologie, come comprovato da moltissimi studi e ricerche medico-scientifiche. In particolare gli effetti salutari di questo prezioso nutrimento riguardano l’apparato digerente; le malattie cardiovascolari e molte patologie tumorali.
“Si tratta di un’operazione molto importante – ha detto il presidente della Cia, Giuseppe Politi – non solo perché ci permette di valorizzare uno dei prodotti di eccellenza della nostra agricoltura, ma soprattutto perché è un’ulteriore arma di difesa contro le truffe e le sofisticazioni, che al nostro olio extravergine d’oliva causano ogni anno danni che superano 1,5 miliardi di euro. Ecco perché accordi come questo, che garantiscono la totale tracciabilità del prodotto a partire della materia prima, aiutano i cittadini a tutelarsi dagli inganni e proteggono i guadagni e la credibilità dell’agroalimentare italiano, conquistata nel corso degli anni proprio grazie alla qualità delle sue produzioni, come appunto l’olio”.
D’altra parte – ha aggiunto il presidente del Cno, Gennaro Sicolo – il comparto olivolo è di primaria importanza per l’economia del paese. Il settore impegna più di un milione di aziende per una produzione media annua che si aggira intorno a 450 mila tonnellate, di cui il 30-40 per cento destinato all’export. Le piante di olivo in produzione sono circa 160 milioni per un valore sui mercati di oltre 3,5 miliardi di euro e un consumo pro capite che in Italia raggiunge i 12-14 chili l’anno”.
“In una fase difficile come quella attuale è compito della distribuzione svolgere un ruolo di cerniera fra chi produce e chi consuma, accorciando la filiera e dando vita a progetti concreti in grado di generare significativi benefici per i soggetti interessati – ha sottolineato Vincenzo Tassinari, presidente del Consiglio di Gestione di Coop Italia – noi di Coop lavoriamo in questa direzione avvantaggiati dalla nostra identità di catena distributiva italiana e, come
già successo per i vini della linea “Assieme” nati dalla collaborazione con cantine associate e Legacoop agroalimentare (1.800.000 bottiglie vendute in un anno) e con il progetto ‘100% Pasta Italiana’, abbiamo individuato nell’olio un altro prodotto basico della dieta mediterranea su cui applicare la stessa esperienza di co-imprenditorialità. Alta qualità, valore condiviso, l’olio ‘Assieme’ è sui nostri scaffali dai prossimi giorni con un prezzo di uscita indicativo di circa 3,50 euro. Un prezzo volutamente contenuto se rapportato al livello del prodotto. Ma la scelta è chiara: offrire ai consumatori un extravergine di alta qualità che guarda alle tasche degli italiani in un momento di crisi economica. Per il primo anno l’obiettivo che ci siamo dati è di circa 200 mila bottiglie (pari a 100 mila litri d’olio): è un obiettivo ambizioso in un mercato molto frammentato e in una congiuntura economica sfavorevole ma puntiamo a realizzarlo”:
“E’ la seconda iniziativa con il marchio assieme che promuoviamo con i produttori e con Coop – ha concluso il presidente di Legacoop agroalimentare, Giovanni Luppi a nome dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. La prima, lanciata lo scorso anno, ha visto come protagonista il settore vitivinicolo cooperativo e ha raggiunto un risultato importantissimo in termini di gradimento dei consumatori, di vendita e di remunerazione per tutti i protagonisti della filiera. Sono certo che anche per l’olio il risultato sarà più che positivo”.