Il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, hanno aperto oggi il ‘Salotto Franciacorta’ organizzato dal Consorzio Franciacorta al Vinitaly, dove si sono incontrati quattro tra i più grandi e rinomati imprenditori italiani che hanno deciso di seguire la passione del vino.
Ferruccio Ferragamo con ‘Il Borro’, Riccardo Illy con ‘Mastrojanni’, Oliviero Toscani con ‘O.T.’ e Maurizio Zanella, fondatore di Ca’ del Bosco e Presidente del Consorzio Franciacorta, hanno raccontato la genesi, i sentimenti, gli entusiasmi della scelta di investire nel mondo del vino e, forti dell’esperienza in altri ambiti del business, hanno espresso la propria visione per il futuro del vino italiano di qualità.
“La passione per la bellezza è il motore che da sempre ispira il mondo. Così è stato anche per i produttori della Franciacorta che, se pur in molti casi non sono nati con le mani nella terra, hanno saputo amare e valorizzare un territorio meraviglioso, ricavandone un vino unico che in soli 50 anni è diventato uno dei più rinomati ambasciatori del miglior made in Italy”. Così Maurizio Zanella, presidente del Consorzio Franciacorta, ha aperto il ‘Salotto Franciacorta’ a Vinitaly, raccontando le origini di quello che ormai viene studiato in Italia e all’estero come un ‘modello’ di eccellenza da approfondire e imitare. “Franciacorta è un territorio giovane – spiega Maurizio Zanella – nato esclusivamente dalla passione, dalla dedizione e dalla tenacia di persone, tra cui alcuni imprenditori provenienti da altri settori che però, con sensibilità e lungimiranza, fin dall’inizio hanno creduto nelle potenzialità di un territorio storicamente vocato alla viticoltura e, in special modo, alla produzione di vino ‘mordace’, come lo definisce già nel 1570 il medico bresciano Gerolamo Conforti nel suo libro Libellus de vino mordaci. Non credo che questa genesi sia un difetto, anzi, il fatto di essere qui oggi con questi grandi protagonisti del made in Italy ci aiuta senza dubbio a capire come la passione riesca a creare novità e successo”.
Ferruccio Ferragamo si collega a Maurizio Zanella, raccontando la propria storia: “Sono molto felice di aver intrapreso questa avventura che mi diverte molto. Ho scoperto affinità tra la moda e il vino, soprattutto nelle percezioni sensitive che ci fanno comprendere la qualità di un prodotto: ad esempio le sfumature nei toni di un vino riconducono ai colori delle creazioni della nostra casa di moda”. Prosegue Ferragamo “Il vino e la sua produzione coinvolgono sentimenti profondi, legati alla tradizione e alla terra. In questi primi venti anni, al Borro, abbiamo creato grandi vini, sperimentando le più aggiornate tecniche di produzione nel rispetto della tradizione e della sostenibilità. Per il futuro vorrei consolidare i nostri successi, migliorare i nostri traguardi e rinnovarci continuamente”.
È la volta di Riccardo Illy che dichiara: “La mia passione nasce da una tradizione di famiglia: mio nonno Francesco ha intrapreso l’attività producendo caffè e cioccolato a Trieste e avviando un’azienda agricola in Istria, allora italiana. Quando ho iniziato a lavorare alla illycaffè nel 1977 mi occupavo delle vendite e del marketing e, durante i miei viaggi, sono entrato in contatto con il mondo vitivinicolo. A suggellare la passione per il vino fu l’incontro con Luigi Veronelli che mi volle come presidente del suo Seminario Permanente. Nel 2008 i miei fratelli e io abbiamo comprato l’azienda Mastrojanni.”
Oliviero Toscani parla della sua esperienza ed esordisce in maniera spiritosa: “Su tre cose si è sicuri di perdere soldi: cavalli, vino e barche a vela. Mi mancano le barche a vela…Il vino nasce da una mia forte passione e seguo l’azienda e la produzione con grande impegno, per me non è un hobby ma un lavoro che amo quanto la mia professione principale.” Continua Toscani “La mia terra è la mia vita, è l’immagine del passato, del presente e del futuro, pieni di entusiasmo, amore, passione, fantasia, successo e bellezza.”
Non poteva mancare, in tale contesto, un approfondimento sul futuro del vino e sulle relative potenzialità per l’economia italiana, riprendendo quello che è il tema centrale del Vinitaly 2013: l’export.
Ferruccio Ferragamo: “All’interno del mondo del vino in Italia esistono troppi individualismi. Noi produttori dovremmo invece imparare a unire le nostre forze imparando da chi lo fa già, anche in altri settori: convincersi di far parte di un unico team e rimanere compatti per raggiungere un grande obiettivo comune. Solo in questo modo riusciremo ad aprirci a nuovi mercati.”
Anche Oliviero Toscani concorda con Ferruccio Ferragamo e dà la sua visione: “Non ci sarà futuro se non impariamo a “fare sistema” in Italia. Troppi individualismi e competizioni tra le aziende. Vedo invidia, che non aiuta a far crescere il Paese. Ritengo necessario puntare sull’export, O.T. vende quasi il 90% della produzione all’estero.”
Conclude Riccardo Illy: “L’eccellenza dei nostri vini incuriosisce il consumatore che li assaggia inducendolo a desiderare di conoscere i luoghi in cui questi vini sono prodotti e a ricercarli nelle loro città di residenza. In questa maniera si crea una potente, e ancora poco sfruttata, sinergia tra l’export dei nostri vini e il turismo. Sono convinto quindi che esista uno stretto legame tra il turismo e l’export dei nostri vini. Il mio suggerimento è potenziare l’offerta turistica con visite nelle vigne e nelle cantine, come avviene in altri Paesi, Francia, California, perfino in Sudafrica.”
A conclusione Stefano Cerveni, Chef stellato del Ristorante Due Colombe di Corte Franca (BS), ha deliziato i partecipanti con alcune creazioni culinarie abbinate ad una selezione di Franciacorta Riserva.