Stili di vita più sani per 2 italiani su 3: oltre 141 milioni di confezioni di integratori alimentari vendute in 12 mesi – Il ruolo determinante di medici di famiglia e farmacisti per prevenire patologie legate alla cattiva alimentazione – Presentati per la prima volta alla comunità scientifica italiana i risultati dello studio americano PHS II
La prima giornata di Pianeta Nutrizione & Integrazione alle Fiere di Parma ha avuto come protagonista il settore degli integratori e dei multivitaminici con la presentazione del ‘Physicians’ Health Study II’ (Phs II), promosso e finanziato dall’Istituto Nazionale di Sanità americano. ”Più di metà della popolazione americana assume un integratore alimentare e tra questi i multivitaminici sono quelli più diffusi – ha spiegato Howard Sesso, dell’Harvard Medical School e Brigham and Women’s Hospital di Boston, uno dei principali autori del Phs II, che a Parma ha presentato per la prima volta alla comunità scientifica italiana i risultati del trial -. Nessuno fino a oggi aveva mai studiato gli effetti sulla salute legati a un loro impiego costante e continuativo nel tempo”.
Lo studio, durato 14 anni, e che ha coinvolto unicamente volontari di sesso maschile, ha consentito di valutare l’impatto dell’integrazione multivitaminica nella prevenzione primaria di alcune gravi patologie croniche e sono emerse evidenze positive e significative in particolare rispetto al cancro. Nei soggetti che assumevano il multivitaminico – ha continuato Howard Sesso – è stata riscontrata una riduzione pari all’8% del rischio di tumore rispetto al gruppo trattato con placebo e la riduzione arriva al 12% se non si considerano i tumori della prostata.
A partecipare al progetto, sono stati oltre 14mila medici americani maschi, di età superiore ai 50 anni che hanno assunto giornalmente, dal 1997 al 2011, un integratore alimentare multivitaminico e multiminerale fornito dalla Pfizer Consumer Healthcare.
Secondo i dati gennaio-dicembre 2012 Nielsen Market Track Healthcare per FederSalus in Italia sono state vendute 140,7 milioni di confezioni di integratori per un valore pari a 1.908,7 milioni di euro, quindi una maggiore attenzione agli stili di vita e alla propria salute per 2 italiani su 3.
Il trend positivo è confermato anche dai dati riferiti all’anno mobile terminante a gennaio 2013: nei 12 mesi scorsi sono state vendute 141,1 milioni di confezioni (+3,1% rispetto all’anno precedente) per un valore complessivo di euro 1.915,5 milioni, in crescita del 2,9% rispetto ai 12 mesi precedenti. Si è trattato principalmente di fermenti lattici, integratori per il controllo del peso, integratori salini, multivitaminici, acquistati prevalentemente in farmacia (111,2 milioni di confezioni).
Gli acquisti degli italiani di questi prodotti avvengono nei super e ipermercati dove nel corso degli ultimi 12 mesi sono state vendute 22,5 milioni di confezioni (+14,7% rispetto all’anno precedente). In calo, invece, l’acquisto in parafarmacia con 7,5 milioni di confezioni (-4% rispetto all’anno precedente).
I Presidenti del Comitato Scientifico di Pianeta Nutrizione, Prof. Sergio Bernasconi e Prof. Michele Carruba, hanno tenuto a evidenziare che è scientificamente dimostrato che carenze, anche minime, di micronutrienti essenziali come le vitamine e i minerali, possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di numerose patologie croniche (diabete, obesità, osteoporosi, anemia, etc.).
“Una dieta alimentare completa ed equilibrata può assicurare all’organismo il corretto apporto di questi elementi, così importanti per la nostra salute. Purtroppo anche recenti indagini condotte sulla popolazione italiana confermano che la maggioranza delle persone ha difficoltà a seguire una dieta sana tutti i giorni e non sempre riesce, per esempio, ad assumere la giusta dose di frutta e verdura. Nella popolazione infantile questo dato è ampiamente confermato e colpisce il fatto che il minor consumo di frutta e verdura avvenga nel Sud Italia che è la zona di maggior produzione. Il problema delle carenze nutrizionali, con i rischi a esse associate, risulta essere particolarmente diffuso nella popolazione più anziana. In questi casi, è necessario intervenire modificando le abitudini alimentari e, ove opportuno, ricorrendo anche al supporto aggiuntivo offerto dagli integratori.”
Il Sen. Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI) sottolinea il ruolo del farmacista per rispondere alle richieste di utilizzo di integratori operando in sinergia con i medici e gli specialisti – “Il farmacista può offrire a sua volta un contributo prezioso alla diffusione di queste strategie preventive, fornendo una corretta informazione e collaborando al controllo dello stato di salute della persona, che parta dalla prevenzione e non aspetti l’emergere di un bisogno terapeutico.”
“A fronte del progressivo aumento dell’età media della popolazione e di aspettative di vita sempre più lunghe, la promozione della salute e della prevenzione in particolare nella fascia d’età adulta e intorno ai 50-60 anni, si configura sempre più come una priorità sanitaria, anche in un’ottica di risparmio sui costi terapeutici e assistenziali. Il medico di famiglia che spesso è il primo referente per questa tipologia di pazienti – è chiamato a svolgere un ruolo chiave su questo fronte.” – spiega il dottor Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale – “L’adozione di stili di vita sani, di movimento fisico adeguato e di una dieta il più possibile bilanciata e completa, a cui può aggiungersi anche l’impiego di un integratore multivitaminico pensato per compensare le specifiche esigenze nutrizionali di questa fascia d’età quando la sola alimentazione si rivela insufficiente, rappresentano dei veri e propri strumenti di prevenzione che il medico di base ha l’opportunità di prescrivere ai propri pazienti, per promuovere il loro benessere e ridurre il rischio di sviluppare patologie croniche.”