Nell’ambito dei negoziati bilaterali per l’accordo di libero scambio tra Unione europea e sei Paesi del Centro America, nei giorni scorsi il Costarica e El Salvador hanno avanzato opposizione al riconoscimento di alcune importanti Indicazioni Geografiche italiane: Fontina Dop, Gorgonzola Dop, Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop e Provolone Valpadana Dop.
Il governo italiano (Mise e Mipaaf) ha prontamente adottato una posizione ferma e forte a tutela degli enormi interessi in gioco verso la Commissione europea – Istituzione che detiene la competenza esclusiva sulle politiche commerciali verso i Paesi terzi – ponendo il veto alla prosecuzione delle attività negoziali in corso.
La pretestuosa posizione manifestata dai due Paesi centroamericani, oltre ad interferire in maniera decisiva su delicati aspetti commerciali, rischierebbe di creare un pericolosissimo precedente in una fase molto delicata come quella che stiamo attraversando. L’inizio del negoziato di libero scambio tra Ue e Stati Uniti, infatti, potrebbe essere in parte condizionato da un eventuale accoglimento di opposizioni similari a quelle sopracitate.
I Consorzi di tutela esprimono soddisfazione per le misure adottate dal governo italiano e confidano nel mantenimento di una posizione rigida per tutelare efficacemente le produzioni Dop e Igp in ambito internazionale.
Univoci i commenti dei Consorzi di tutela coinvolti:
“Il Consorzio Dop Fontina si complimenta – afferma il suo Presidente Livio Vagneur – per i risultati ottenuti e auspica che venga mantenuta una posizione rigida nell’ambito del negoziato con i Paesi del centroamerica.”
“Riteniamo – prosegue il Presidente del Consorzio Gorgonzola Renato Invernizzi – sia una posizione pretestuosa che deve essere assolutamente contrastata rimettendo in discussione l’intero negoziato, se necessario, perché vi è forte preoccupazione che tutto ciò potrebbe andare a creare un pericolosissimo precedente in una fase delicata come l’inizio del negoziato di libero scambio tra UE e Stati Uniti che potrebbe essere anche in parte condizionato da tali eventi.”
Ancora più diretto il Direttore Generale del Consorzio Grana Padano Stefano Berni “Quando le pretese diventano insensata arroganza è necessario stroncarle con energia. Così è stato fatto. Complimenti ai nostri negoziatori”.
Per il Presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai “Il Governo italiano attivando il diritto di veto, pone al centro dell’attenzione il fatto che la tutela delle indicazioni geografiche è obiettivo prioritario nel quadro della strategia economica del Nostro Paese. Partendo da questa base si potranno raggiungere importanti traguardi futuri”.
“Sosteniamo con forza la presa di posizione del Governo italiano di difendere strenuamente in tutte le sedi internazionali l’agroalimentare italiano di eccellenza. Gli ostacoli al riconoscimento del nome del Prosciutto di Parma – dichiara il Direttore del Consorzio Stefano Fanti – che troppo spesso vengono posti in taluni Paesi impediscono di svilupparci in numerosi mercati e limitano sensibilmente la crescita delle nostre esportazioni, con evidenti danni economici per il nostro settore”.
“Il Consorzio del formaggio Provolone Valpadana – interviene il Direttore del Consorzio Vittorio Emanuele Pisani – riconosce l’assoluta tempestività dell’intervento statale e sostiene con vigore la massima fermezza nel pretendere il giusto riconoscimento per queste denominazioni, altrimenti in balia di realtà che, giovandosi dell’appeal acquisito dai nostri prodotti sui mercati mondiali, ne banalizzano i contenuti sfruttandone la notorietà”.
“La nostra Associazione – conclude gli interventi il Presidente Aicig Giuseppe Liberatore – è in prima linea per supportare la tutela delle indicazioni geografiche a livello internazionale. Un settore, quello delle Dop e Igp, che oltre a rappresentare l’eccellenza della produzione agroalimentare nazionale costituisce un traino per l’export di tutto il settore. La rigida posizione tenuta dal Governo Italiano nell’ambito dei negoziati in corso con i Paesi del Centroamerica, che si condivide e supporta, dimostra il ruolo strategico delle produzioni rappresentate dai Consorzi di tutela.”