Il bilancio della prima edizione di Gustus, il Salone dell’Agroalimentare che si è chiuso il 6 dicembre alla Mostra d’Oltremare di Napoli, è stato un successo clamoroso e già a giugno si replicherà con un’edizione speciale in occasione del gemellaggio con l’Expo 2015.
L’evento organizzato dalla Progecta con la collaborazione della Regione Campania, della Camera di Commercio di Napoli e dell’ICE, ha visto nei tre giorni di lavori la presenza di oltre 3800 visitatori e 101 marchi, ma soprattutto ha catturato l’interesse delle Istituzioni oltre che quello delle aziende presenti.
In visita a Gustus ci sono stati rappresentanti del Governo, della Regione Campania, del Comune di Napoli e gli stessi nuovi vertici della Mostra d’Oltremare che hanno fatto sentire la loro presenza per tutta la durata della manifestazione.
«Avremo un’edizione speciale, un Gustus bis già a giugno 2015 – ha detto l’amministratore della Progecta, Angelo de Negri – L’idea è nata qui in fiera nel corso di un incontro con l’assessore alle Attività produttive del Comune di Napoli, Enrico Panini, con il presidente della Mostra d’Oltremare Donatella Chiodo e con l’amministratore delegato Giuseppe Oliviero.
Si intende legare un’edizione speciale di Gustus al prossimo Expo di Milano per far sì che i buyers stranieri che visiteranno l’esposizione possano poi raggiungere Napoli per incontrare le nostre aziende dell’agroalimentare». Per i rappresentanti del Governo Napoli deve essere il centro dell’agroalimentare al Sud. «Noi abbiamo colto subito l’importanza di questo grande evento – ha dichiarato Corrado Martinangelo, incaricato dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, di valutare la validità del salone napoletano. Le nostre attività mirano alla coesione fra le imprese e Napoli deve essere capofila del progetto, che punta a far diventare la Campania e il Mezzogiorno il centro dell’agroalimentare nel centro sud.
Il Ministero delle Politiche Agricole dal prossimo anno sosterrà l’iniziativa nell’ottica di far partecipare a Gustus tutte le regioni meridionali». I dati economici parlano chiaro: l’agroalimentare è fonte di sviluppo ed è settore trainante per l’export e per il sistema Italia.
Harry di Prisco