Casale del Giglio ha ottenuto i riconoscimenti per il Satrico 2015 (con 91 punti), il Madreselva 2013 (con 91 punti) e il Petit Verdot 2014 (con 90 punti). “5 Star Wines”, il nuovo premio enologico internazionale di Vinitaly, si è tenuto a Veronafiere dal 1 al 3 aprile.
La giuria, composta da 70 esperti di fama internazionale, ha valutato oltre 2.700 campioni di vini iscritti, provenienti da 27 Paesi.
L’Azienda Vitivinicola sarà presente al Vinitaly, come ogni anno, e ad operatori e appassionati farà degustare le sue etichette, partendo proprio dai vini che hanno ottenuto il premio “5 Star Wines”.
Un nuovo risultato che rafforza l’impronta vincente di Casale del Giglio. Nel 1985 Dino Santarelli ha avviato un progetto che, nel tempo, ha determinato la produzione di vini di considerevole qualità, sempre più apprezzati, anche a livello internazionale.
Negli anni Novanta, Antonio Santarelli, seguendo l’intuito paterno, ha portato avanti il lavoro con passione su quasi 60 varietà di vitigni diversi, con la preziosa collaborazione dell’enologo trentino, Paolo Tiefenthaler, che dal 1988 è il loro Direttore Tecnico.
La sperimentazione vinicola si è concentrata, dapprima, internamente in Azienda, con l’introduzione sul territorio dell’Agro Pontino di vigneti provenienti da Bordeaux.
I primi tangibili riscontri si sono avuti sul Cabernet Sauvignon e il Petit Verdot, con un adattamento positivo al microclima locale. Ragguardevoli risultati sono stati raggiunti dalle uve rosse Syrah, Petit Verdot, Tempranillo, e dalle bianche Chardonnay, Viognier e Petit Manseng.
Poi, cinque anni fa, Casale del Giglio ha intrapreso la ricerca esterna all’Azienda, sviluppando due progetti di recupero di antichi vitigni autoctoni.
Il primo è stato avviato con successo sulla nota Isola di Ponza, che ha permesso di riscoprire la Biancolella di Ponza, importata da Ischia nella metà del ‘700, ai tempi del Regno di Napoli sotto i Borbone.
Proprio da qui è nato il Faro della Guardia, che già al suo debutto ha ricevuto riconoscimenti importanti (5 Grappoli della Guida Bibenda 2013, Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso 2014).
Il secondo importante progetto di recupero arriva nel 2015 con “Antium – Bellone di Anzio 2014” che segna il ritorno del Bellone, tipico della zona di Anzio. Di origini antichissime, era già noto in epoca romana e menzionato nel Bollettino Ampelografico del 1881.
Ad oggi, la Casale del Giglio possiede 180 ettari di vigneto riconvertiti, e diverse sono le varietà introdotte, tutte caratterizzate dall’interazione qualitativa “Vitigno-Territorio”. L’attuale produzione offre una gamma di 21 prodotti da monovitigni e da assemblaggi (bianchi, rossi, un rosato, una Vendemmia Tardiva, tre grappe e un olio).
Antonio Santarelli, accanto all’impegno aziendale, da anni asseconda la sua grande passione: quella per l’arte e l’archeologia concretizzatasi nel “Progetto archeologico di Satricum”, in collaborazione con l’Università di Amsterdam e sotto la direzione della Prof.ssa Marijke Gnade, con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e con il Comune di Latina.
Gli scavi, condotti da una squadra di talentuosi archeologi, hanno portato all’individuazione della “Via Sacra”, che conduceva al Tempio della dea Mater Matuta, e al ritrovamento di vari oggetti tra cui anche un calice in ceramica usato per il vino risalente al V secolo a.C.
Tutti i reperti più importanti sono esposti nel Museo di Satricum, inaugurato nel giugno 2014 presso la Vecchia Fonderia di Le Ferriere, a pochi minuti da Casale del Giglio.
Vinitaly 2016
10 -13 aprile
Padiglione 6 Stand E2