Quest’anno l’azienda vitivinicola “Torre Fornello” (Ziano), fondata nel 1998 e di proprietà di Patrizia Gillo e Enrico Sgorbati, festeggia la sua ventesima vendemmia. Per celebrare quest’importante ricorrenza domenica 18 novembre verrà presentato il dipinto San Valentino: la fuga di Andrea Bortolon, di Aldo Spoldi.

I personaggi protagonisti di questa novella, Andrea Bortolon e Arianna Di Stefani, troveranno ad accoglierli a Torre Fornello la Panchina-vite con cui proprio Aldo Spoldi inaugurò, nel 2001, la «Vigna delle Arti», ovvero la collezione che l’azienda di Sgorbati sta sviluppando da allora.

In quella prima giornata intervenne una delle prime invenzioni dell’artista Cristina Show, l’autrice della Panchina-vite che si trova affacciata sui vigneti della tenuta di Torre Fornello, e fu collocato anche il ritratto di Angelo Spettacoli dal titolo Serenata.

Alla prima immagine di Cristina sono ora collegate le tessere attraverso cui si dipana la storia della fuga d’amore (fuga dalla realtà) dei protagonisti di oggi. Oggi come allora gli artisti sono presenti su invito di William Xerra e Rosalba Sironi Xerra, alla cui memoria è dedicata l’intera iniziativa.

Le opere sono state pubblicate nei libri Aldo Spoldi-Cristina Show, Ed. Torre Fornello, 2001; Il possibile dal punto zero, Ed. Skira e Fondazione Ambrosetti, 2002; in Giornalini Ed. Postmedia 2018.

A Torre Fornello presentazione del dipinto "San Valentino: la fuga di Andrea Bortolon" - Sapori News

 

Vediamo in breve il racconto degli eventi che hanno preceduto la mostra.

Scendendo dalla fissità del suo basamento, la scultura Il mangiatore di mondi rappresentante Andrea Bortolon, si scalda i muscoli, fa stretching ed inizia il conto alla rovescia: 3,2,1… Pronti, via!! Allo zero la statua s’alza, scatta, salta. Più fiducioso di Kierkegaard tenta il salto mortale. Ma, ahimè, a 3 metri d’altezza s’arresta e sosta nel punto morto. A 50 cm da Alessandra, perdendo la forza di accelerazione, Il mangiatore di mondi entra in crisi gravitazionale e si angoscia. Precipitando verso terra, però, si accorge di essere fatalmente attratto dalla tela Emotività di Malevic dipinto da Arianna De Stefani. Il filosofo teme e trema che la tela dai passionali colori cangianti, possa rompere gli equilibri e le relazioni sentimentali con Alessandra. Paventa il trio ma non può farci nulla: lo zampillo di emozioni si espande in un’onda fatale che trascina Andrea in compagnia di Arianna e Malevic in un’inevitabile tournée. L’appassionato tsunami spinge i tre prima all’Accademia di belle arti di Brera dove rubano il marchio dell’istituzione braidense, in seguito naufragano alla Fondazione Marconi dove sgraffignano il motorino rosso Ferrari dal quadro Il mondo nuovo. Il trio cavalca le onde sino all’Accademia dello Scivolo di Bagnolo Cremasco portandosi il marchio e poi all’arrembaggio per Lodi alla cattedrale vegetale di Giuliano Mauri (un altro degli artisti presenti anche a Torre Fornello). Subito dopo, trasportati dalla corrente, ormeggiano ad Arena Po, accolti da Gaetano Grillo e dal Sindaco della città. Giungono infine alla «Vigna delle arti» per riposare sulla Panchina-vite costruita da Cristina Karanovic, detta Cristina Show, nel 2001.

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