Raccontiamo i nostri migliori assaggi della Guida Vitae con le eccellenze, assegnate una per regione, che ci hanno colpito di più nella degustazione.
Il Tastevin è un premio che l’Associazione Italiana Sommelier conferisce per sottolineare le scelte coraggiose di chi vive la terra ogni giorno, per creare prodotti di assoluto spicco, scelti per celebrare il grande miracolo della natura, volendo ringraziare chi si impegna ad ascoltarla e assecondarla, per consegnarne i frutti migliori anche in questi anni di scompiglio climatico. Alla presenza di Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, e Antonello Maietta, presidente AIS Nazionale ritratti di seguito
La cantina Rosset Terroir della Valle d’Aosta ci ha emozionato con Sopraquota 900 del 2017. Ottenuto dalle uve autoctone di Petite Arvine è vinificato in acciaio per 6 mesi. Ha nel calice una tonalità giallo paglierino, brillante. I profumi complessi spaziano dalla frutta come pesca, mela verde, una nota di ananas ed erbe mediterranee come rosmarino e salvia. Non solo poi fiori fragranti come biancospino, un soffio pepato e sul finire un ricordo minerale. L’assaggio è equilibrato tra freschezza e sapidità, un’ottima lunghezza, un vino intenso e grintoso.
Dalla Lombardia il Valtellina Superiore Valgella Cà Morei di Fay del millesimo 2015. L’uva protagonista è il Nebbiolo detto localmente Chiavennasca vinificata in botte di 1 e 2 passaggio per 1 anno. Dopo un rosso granato luminoso si svela il naso sfaccettato con frutta rossa sotto spirito, poi rose e violette, spezie scure e bacche di ginepro, cacao, tabacco, rabarbaro. La bocca è fresca, con un tannino presente ma già morbido, un sorso di lunga durata.
Dal Trentino il Marzemino Poiema di Eugenio Rosi dell’annata 2015 mentre dall’Alto Adige il Gewürztraminer Nussbaumer 2016 di Cantina Tramin.
Il primo è ottenuto con un appassimento di parte delle uve in fruttaio, viene poi vinificato per 1 anno in botte grande e affina per 12 mesi in bottiglia. Nel calice ha un rosso rubino seguito da sentori di ciliegia sotto spirito, amarena, more di gelso poi le spezie di chiodi di garofano, cannella, sfumature di china. La degustazione ha tannini raffinati, un’ottima freschezza, il vino è avvolgente e piacevolmente lungo.
Il secondo è ottenuto da un’uva particolare il gewürztraminer che un enologo di grande maestria, come Willi Stürz, vinifica in acciaio per 11 mesi, facendone un vino decisamente “premiato” negli anni. Dopo un bellissimo colore oro, brillante nel calice, ha uno specchio olfattivo che dapprima è su note erbacee, poi pepe bianco e cannella, seguito da un ricco corredo fruttato dalla susina all’ananas, cedro e mandarino, poi litchi e a chiuder un fiore di biancospino. La beva ha indubbiamente una nota calorica ma è stemperata da sapidità e freschezza, una decisa persistenza.
Dal Friuli e più precisamente dai Colli Orientali il Picolit 2013 di Livio Felluga. Il vino è ottenuto con una maturazione in botti di rovere francese per 18 mesi ed è proposto nel formato da 0,375. Una splendida tonalità dorata è il preludio a un naso emozionante che dapprima ha erbe aromatiche, poi china, liquirizia, rabarbaro. Seguono note balsamiche e poi la frutta candita tra cui il mandarino, un soffio floreale a chiudere. L’assaggio è una fusione tra dolcezza, freschezza e sapidità, con una persistenza che potremmo definire molto lunga con corrispondenza al profilo olfattivo.
Dalla Liguria il Rossese di Dolceacqua Bricco Aragna di Terre Bianche nel millesimo 2016. Il vitigno Rossese vinificato in tonneau da 5 ettolitri per 10 mesi, da un vino di colore rosso rubino con un’ unghia tenente al granato. I profumi esordiscono su piccola frutta da ciliegia a fragoline, a ribes nero. Poi cannella e cardamomo seguiti da cioccolato, tabacco scuro, liquirizia. La beva ha un bell’equilibrio tra tannini setosi, freschezza e sapidità con un finale lungo e piacevolissimo.
Dalla Toscana Riecine di Riecine dell’omonima cantina e dell’annata 2014. Un cru da 100% Sangiovese fermentato in grandi botti di rovere e poi affinato in uova di cemento per 30 mesi. Esordisce con un rosso granato trasparente, poi ha profumi di arancia, poi ribes rosso, bergamotto, seguiti da rose e pomplemo rosa oltre che la radice di zenzero rìe una nota di rabarbaro. A questa fa seguito un sorso con tannini morbidi, freschezza e sapidità, una lunga persistenza.
Dalla vicina Umbria Marciliano della Famiglia Cotarella del 2015 mentre nelle Marche l’Offida Pecorino Guido Cocci 2014 Grifoni dell’omonima Tenuta.
Il primo vino è un uvaggio di Cabernet Sauvignon al 70% e Cabernet Franc per la restante parte. Matura in barrique per 18 mesi e poi affina in bottiglia per altri 12. Il colore rubino che vira al granato introduce a un naso con frutta dalle mre al mirtilli, poi rosa appassita, lavanda e alloro, prima delle spezie come cannella , vaniglia e anice sellato. La beva ha un tannino finissimo che dialoga con una freschezza fruttata, un retrogusto balsamico e una lunga persistenza.
Il secondo vino è vinificato in acciaio con una permanenza sulle fecce fini di 2 mesi e poi un affinamento per un anno in bottiglia. Ha una tonalità giallo paglierino con riflessi dorati e il naso ha dapprima accenni di note erbacee, poi segue il sambuco, una nota ammandorlata, a chiudere un soffio floreale di mimosa. L’assaggio è fresco e sapido, rotondo con un retrogusto ammandorlato e una bella persistenza.
Nel Lazio il Cesanese del Piglio Superiore Vajoscuro Riserva 2016 di Giovanna Terenzi, mentre l’Abruzzo ha preso il Tastevin per il Dante Marramiero 2008 dell’omonima cantina.
Da uve Cesanese d’Affile in purezza è vinificato in acciaio per la fermentazione, dopo matura in botti di rovere per 1 anno e in bottiglia per un altro. Dopo un rosso rubino ha profumi di frutta rossa in confettura seguito da note di sottobosco, un accenno di cuoio, di note balsamiche e mentolate, con a chiudere quasi una nota eterea smaltata. Una beva dai robusti tannini ma elegante con ritorni di frutta e sensazioni tostate nel lungo retrogusto.
La famiglia Marramiero, una solida certezza abruzzese, con 50 ettari vitati, ha proposto da uve Montepulciano in purezza e una maturazione di 24 mesi in barrique, l’annata 2008 del suo cru Dante. Una bellissima tonalità rosso granato precede un naso complesso che spazia dalla frutta rossa in confettura, poi liquirizia, frutta secca, cuoio, con a chiudere le spezie e un accenno di smalto. L’assaggio è morbido e avvolgente, con tannini presenti ma di grande finezza, fresco e di una splendida lunghezza.
La Campania invece ha preso il tastevin con Mastroberardino e il suo Taurasi Radici Riserva 2012. Qui sopra la consegna del premio. Da uve Aglianico è prodotto con una permanenza in barrique per 30 mesi, in bottiglia per altri 40. Il calice si veste di un bel colore rosso granato, poi il vino si svela complesso con note di piccoli frutti neri come il mirtillo, poi il tabacco e fiori secchi di un pot pourri, a chiudere note di ginepro, caffe, liquirizia, incenso. L’alcol è presente nell’assaggio pieno, morbido, appagante con una lunga persistenza chiusa da note di pepe rosa.
La Calabria il Timpamara 2016 della cantina Terre del Gufo, da uve Syrah in purezza fermentate in acciaio con una permanenza in barrique e tonneau per 12 mesi. Non si smentisce nel colore porpora profondo seguito dalle spezie di pepe bianco e noce moscata, vaniglia seguiti da frutta rossa come visciole, prugne, mirtilli e a chiuder note tostate e balsamiche. Fresco e caldo al tempo stesso ha una bella personalità con tannini setosi, un accenno di freschezza e una bella lunghezza.
Dalla Sicilia e più precisamente dall’Etna l’Etna Rosso Barbagalli 2015 di Pietradolce è l’espressione di come le vigne antichissime ad alberello di Nerello Mascalese possano dare un vino emozionale. Dopo una maturazione in tonneau da 700 litri per 21 mesi e un affinamento in bottiglia per altri 6 ha nel calice una tonalità rubino di buona trasparenza. Poi dopo piccoli frutti rossi, rosa appassita seguiti da note particolari di terra nera e pietra del vulcano, resina, muschio corteccia, a chiudere tabacco, caffè. Un naso così è il preludio a un assaggio equilibrato tra tannini e sapidità, eleganza e struttura, un sorso quasi succoso, appagante, di una splendida persistenza.
di Giovanna Moldenhauer