Al Caffè Torino grande festa per i 100 anni del cocktail Negroni - Sapori News

Sapevate che inizialmente il Negroni  veniva chiamato “un Americano alla maniera del conte Negroni”, per poi  divenire semplicemente, per tutti, il Negroni?
Il cocktail italiano più famoso al mondo celebra cento anni (nel 1919), apprezzato oggi come allora. 

Al “Caffè Torino”, un bar moderno itinerante che racconta l’aperitivo italiano by MARTINI, si ripercorre la storia e la leggenda e riproponendolo nella classica versione MARTINI Negroni che prevede il mix di tre ingredienti di alta qualità: il vermouth MARTINI Riserva Speciale Ambrato o Rubino, il MARTINI Riserva Speciale Bitter e il gin BOMBAY SAPPHIRE.

Narra la leggenda che il conte Camillo Negroni, personaggio eclettico della nobiltà fiorentina, in un giorno imprecisato del 1919 avesse chiesto al bartender Fosco Scarselli della drogheria e profumeria Casoni (nel 1932 diventerà Giacosa) in via de’ Tornabuoni, di “irrobustire” il solito Americano, un cocktail molto di moda all’epoca a base di vermouth, bitter e soda. Tra le bottiglie presenti alle spalle del bancone, indicò quella del gin, capace di “rafforzare” il grado alcolico del drink, senza però alterarne il colore. Si aggiungeva così una piacevole sensazione secca e pulita insieme all’inconfondibile sapore aromatico e amaricante del ginepro.

Dall’analisi dei Libri Mastri conservati presso l’Archivio Storico MARTINI è possibile ricostruire l’elenco dei clienti fiorentini di Martini & Rossi sin dagli ultimi decenni dell’Ottocento: tra essi figuravano i Caffè più importanti della città, quali Gilli, Doney e Casoni, appunto. Ad ulteriore testimonianza la presenza,all’interno dell’Archivio, di una fattura datata 29/11/1916 emessa da Martini & Rossi verso Gaetano Casoni, con addebito di 333 lire corrispondenti all’acquisto di 206 litri di vermouth, un quantitativo veramente notevole di prodotto, per l’epoca.

La storia del cocktail Negroni si intreccia dunque a quella dell’azienda MARTINI fin dalle sue originie prosegue con costanza anche negli anni successivi. Emblematica, ad esempio, la testimonianza di Mauro Lotti, il Gualtiero Marchesi dei barman, che così ricorda: “A Firenze, gli anni ‘50 erano vissuti intensamente da tutti con la volontà di ricostruire il tessuto sociale della città, appena uscita dal periodo bellico. I bar più importanti di Piazza della Repubblica avevano per primi ripreso le loro attività, come sempre ospitando la migliore clientela della città. Al Gilli lavorava mio padre Geraldo Lotti ed era ilBarman più seguito dalla clientela. A quei tempi, tutti bevevano Negroni e lui lo faceva con Martini Rosso. I suoi Negroni erano davvero speciali al punto che tutti volevano che fosse sempre lui a prepararli.

Ricordo che quando si accingeva a farlo prendendo in mano il bicchiere, il tono delle voci dei clienti attorno al bar piano piano si abbassava, fino a raggiungere il silenzio totale al momento dell’ultimo gesto, quello di aggiungere uno schizzo di selz che, come un piccolo uragano, rimescolava ghiaccio e liquidi senza utilizzare il cucchiaio. Questo gesto era vissuto come un atto liberatorio e tutti rincominciavano a conversare consapevoli di avere assistito al piccolo miracolo del “Negroni del Lotti”.

Oggi, all’interno di Caffè Torino, il Negroni viene proposto, insieme ad altri classic cocktail tra cuil’Americano, con i prodotti della gamma MARTINI Riserva Speciale, creati con ingredienti eccezionali selezionati dal Master Herbalist Ivano Tonutti, quali ad esempio tre varietà di Artemisia coltivate a Pancalieri, un piccolo paese rurale alle porte di Torino, la Camomilla Romana che aggiunge note aromatiche al vermouth e il Sandalo Rosso proveniente da Sud Africa e India, che conferisce il tipico color Rubino alla variante MARTINI Riserva Speciale Rubino. Il tutto completato da vini piemontesi di alta qualità come il Moscato d’Asti e il Nebbiolo. La lavorazione segue tuttora un metodo tramesso per oltre 150 anni da una generazione all’altra di Master Blender, fino ad arrivare all’attuale, Beppe Musso.

La Gamma

MARTINI RISERVA SPECIALE RUBINO

La miscela sapientemente costituita per Riserva Speciale Rubino conferisce a questo Vermouth di Torino un corpo consistente. Il suo piacevole colore rosso rubino ed il tannino provengono dal Nebbiolo, che si sposa perfettamente con le erbe ed i legni aromatici presenti in questo prodotto. Un equilibrio che origina un gusto lungo e completo. Il suo gusto è corposo, lungo e pieno, termina con un amaro e ricco di legni ed erbe.

MARTINI RISERVA SPECIALE AMBRATO

Riserva Speciale Ambrato presenta un corpo consistente ed un colore ambrato provenienti dalla fragrante ed aromatica miscela di vini selezionati per creare questo Vermouth di Torino. Dal sapore leggermente amaro, rappresenta il perfetto equilibrio tra erbe aromatiche, legni e spezie che lo rendono un delizioso aperitivo. Il suo gusto è mediamente corposo, leggermente amaro, floreale e con note di miele.

 Entrambi MARTINI Riserva Speciale Rubino e Ambrato si fregiano della denominazione di Vermouth di Torino, IGP riconosciuta ufficialmente con decreto attuativo del Ministero dell’Agricoltura datato 22 marzo 2017, agli appartenenti all’Istituto del Vermouth di Torino, costituito da produttori piemontesi di Vermouth che rispettino determinati processi produttivi finalizzati alla valorizzazione e alla tutela della Regione Piemonte, area di provenienza del vermouth.

MARTINI RISERVA SPECIALE BITTER

Martini Riserva Speciale Bitter riposa in tini di rovere, come vuole la tradizione piemontese, gli stessi tini di rovere utilizzati per far riposare gli estratti botanici di Martini Riserva Speciale Vermouth.
Il riposo in tino conferisce a Martini Riserva Speciale Bitter un’eccezionale dimensione di armonia ed integrazione.