Nel corso degli ultimi anni, l’emergenza climatica e tanti altri fattori stanno portando sempre più persone a riflettere su quello che potrà essere il futuro in termini di alimentazione nel corso dei prossimi decenni. Ecco spiegato il motivo per cui la ricerca che è stata pubblicata sul blog del casinò online di Betway pare davvero interessante e ricca di spunti utili.
Al di là di ogni questione e convinzione etica, c’è un dato di fatto che è abbastanza importante e si deve tenere in considerazione. Il sistema attuale alimentare, basato sopratutto sul consumo di carne, latticini e uova, non è più sostenibile ed è estremamente ricco di inefficienze.
Gli allevamenti intensivi di bestiame lasceranno il posto, seppur in maniera graduale, alle alternative vegetali. Non si tratta di una speranza dei cultori dell’alimentazione vegetariana e vegana, ma della realtà che dovremo affrontare nel corso dei prossimi decenni, come ben messo in evidenza dalla ricerca che è stata pubblicata sul blog L’insider.
Microrganismi e stampa 3D
Il settore foodtech cambierà molto e si baserà su delle novità che, fino a questo momento, in pochi si potrebbero aspettare di veder comparire sulle proprie tavole. Stiamo scoprendo solo l’iceberg di quella che si appresta a diventare una vera e propria rivoluzione. I più importanti cambiamenti andranno a interessare, come detto, la coltivazione dei terreni per il sostenimento degli allevamenti intensivi di bestiame, che lascerà il posto, in maniera progressiva, a un altro tipo di coltivazione.
Si tratta della coltivazione di microrganismi, come possono essere i lieviti, ma anche i batteri, funghi, alghe e microalghe. Insomma, si tratta di prodotti che sono in grado di garantire un importante apporto a livello proteico, ma che al contempo possono vantare anche un altro vantaggio non indifferente, ovvero il fatto di non comprendere tutti quei grassi saturi che, invece, fanno spesso e volentieri capolino presso diverse tipologie di carni, ma anche di latticini.
Le proteine, tra le altre cose, cominceranno ad essere estratte, con metodi estremamente innovativi e super tecnologici, anche dall’aria e dall’anidride carbonica, ovviamente andando a sfruttare solo ed esclusivamente l’energia rinnovabile e facendo un largo impiego di probiotici, in modo tale da convertire i vari elementi e farli diventare dei nutrienti a tutti gli effetti.
Cosa c’entra in questo campo la stampa 3D? Se a prima vista il legame pare non esserci proprio, in realtà, il cibo del futuro non sarà così grigio e triste come si potrebbe pensare, anche con un po’ di pessimismo, attualmente. Gran parte del merito andrà alla tecnologia di stampa 3D, che verrà abilmente sfruttata per provare a riprodurre in maniera precisa e ottimale non solo il gusto, ma anche la consistenza, così come i veri e propri sapori del cibo che finisce abitualmente sulle nostre tavole al giorno d’oggi.
Cibo gustoso a emissioni zero
Insomma, la dieta che ci aspetta tra una trentina d’anni, nel 2050, sarà molto differente da quella attuale. Ed è vero che non si tratta più solamente di un sogno impossibile da realizzare, dal momento che ormai è un obbiettivo, ovvero puntare alla produzione di cibo che possa rivelarsi gustoso e nutriente, ma che al contempo venga prodotto a zero emissioni nocive per l’ambiente.
Gli sviluppi ci sono e in ambito tecnologico, lo sappiamo benissimo per tanti altri motivi, bastano pochi anni e si raggiungono risultati anche solo impensabili fino a qualche tempo fa. Entro il 2050, quindi, tutti dovranno adeguarsi a dei nuovi standard: dal consumo molto più alto di frutta, ma anche di verdura e di cereali integrali, fino a una riduzione inevitabile nel consumo di carne, fast food e latticini.