Avreste mai immaginato che si sarebbe arrivati a stampare in 3D il tiramisù, il più amato dei dolci al cucchiaio italiano, apprezzato in tutto il mondo?
Questa magia avviene grazie a “Foodini”, il macchinario in grado di stampare il cibo tridimensionalmente.
La macchina è stata presentata presso la Scuola Lepido Rocco di Lancenigo di Villorba (TV).
L’invenzione è della spagnola Natural Machines, azienda di Barcellona, che ha scelto la Tiramisù World Cup per testare e migliorare il proprio Tiramisù in 3D.
«Questi Tiramisù “stampati” sono più buoni dell’80% di quelli che ho avuto occasione di mangiare nelle varie parti del mondo».
Scherza (ma non troppo) Francesco Redi di Twissen, ideatore della Tiramisù World Cup, all’assaggio dei primi dolci realizzati dall’invenzione della Natural Machines, l’azienda che ha scelto la TWC per presentare in Italia il proprio macchinario per la stampa del cibo in 3D.
Fornito di tutti gli ingredienti necessari, infatti, “Foodini” è in grado di riprodurre un Tiramisù per il quale riceve la ricetta, ottenendo un dolce completamente commestibile che può essere ricreato in varie forme e dimensioni.
«“Foodini” è il frutto di un lungo lavoro e siamo grati alla TWC che collabora con noi per migliorare il nostro prodotto. Non si tratta di un macchinario che intende sostituire l’uomo in cucina – ha precisato Joan Caselles di Natural Machines – .
“Foodini” è un attrezzo complementare e aperto a moltissimi utilizzi. Primo fra tutti – proprio per le caratteristiche e le tecniche di lavorazione di ingredienti freschi – quello in ambito ospedaliero per chi, per esempio, è affetto da disfagia».
Gli sviluppi possibili del macchinario, dagli utilizzi in cucina alle ricette, verranno ora studiati dai ragazzi della Scuola Lepido Rocco di Lancenigo, che custodirà il macchinario, perché «sono loro ad avere uno sguardo verso il futuro, con la curiosità di voler sperimentare quelli che saranno i nuovi scenari nell’ambito della pasticceria, della panificazione e molto altro», ha spiegato Alessandro Visentin, direttore generale della Fondazione Lepido Rocco.
«I nostri studenti sono entusiasti di questa occasione che offre loro l’occasione di imparare e cimentare se stessi.
Un sentito grazie alla TWC, con cui collaboriamo già da anni nella realizzazione dell’evento autunnale, e alla Natural Machines per avere scelto la nostra scuola», ha aggiunto Margherita Bergo, direttrice della sede di Lancenigo della Lepido Rocco.
«Questo macchinario, finalizzato alla lavorazione del cibo, viene fornito degli ingredienti per realizzare i piatti via file e questo apre a tantissime opportunità di internazionalizzazione anche per le micro-imprese di settore – ha concluso Redi – . Immaginate come un pasticcere di Treviso possa inviare dall’altra parte del globo una propria ricetta così da veder replicata una sua creazione.
In questo modo, ci saranno nuove opportunità di business legate al prodotto e al “marchio di fabbrica”».
Natural Machines accelera l’uso della stampa 3D in diversi settori, consentendo alle aziende di avvicinare i propri consumatori, fornendo loro prodotti personalizzati su richiesta.
Le soluzioni realizzate per il cliente finale sono tagliate su misura per ogni individuo. Natural Machin è attenta al progresso sostenibile, per una produzione e un consumo responsabili, come da obiettivo n.12 stabilito dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030.
Fondato nel 2012, Foodini è il primo prodotto rilasciato da Natural Machines: un elettrodomestico da cucina per la stampa in 3D di alimenti.
Foodini è venduto a livello globale, attualmente focalizzata nel settore B2B(2C)/professionale.
Tutte le informazioni su www.naturalmachines.com