In occasione dell’anniversario dei suoi 200 anni, Ferrari presenta un’indagine sul mondo del formaggio, che si conferma sempre di più al centro delle abitudini alimentari degli italiani.
Formaggi Ferrari, 200 anni di storia sulle tavole degli italiani
E’ il sondaggio condotto da SWG per conto di Ferrari Giovanni Industria Casearia a certificare il buono stato di salute del mondo del formaggio in Italia, sopratutto se di qualità, naturale e con un occhio alla territorialità del prodotto: l’azienda tocca i 200 anni di attività, un anniversario importante raggiunto grazie alla capacità di innovare e di anticipare le richieste dei consumatori in un mercato – come quello dei formaggi – in evoluzione continua.
Oggi l’azienda registra un fatturato di 157 milioni di euro (nel 2022) e conta 175 dipendenti diretti, distribuiti tra i due impianti produttivi di Ossago e Fontevivo: sempre nel 2022, sono state prodotte circa 91,9 milioni di confezioni di formaggio (di cui oltre 67 milioni sono buste di formaggio grattugiato). I consumatori italiani continuano scegliere i prodotti Ferrari ogni giorno per la propria tavola, e si rivelano molto attenti alle tematiche ambientali, con attenzione al packaging ed all’innovazione di prodotto.
Anche il Made in Italy svolge un ruolo importante nelle scelte di acquisto: i consumatori sono sempre più sensibili all’origine dei prodotti e alla sostenibilità delle filiere, e premiano le aziende che scelgono di privilegiare una filosofia che prediliga la territorialità.
Sostenibilità sinonimo di qualità
Nell’ambito dei formaggi, cresce quindi l’interesse per la filiera corta, l’impatto ambientale e il rispetto degli animali, soprattutto tra i consumatori più affezionati ai formaggi Ferrari: secondo il sondaggio SWG oltre il 70% dei consumatori, collega il concetto di sostenibilità a quello di formaggio di qualità.
L’indagine commissionata da Ferrari racconta anche che il 63% degli italiani dichiara di consumare regolarmente formaggi stagionati, e questa percentuale sale al 96% se consideriamo anche i consumatori saltuari.
Consumi di formaggio in aumento, secondo l’indagine di SWG
I formaggi sono una parte integrante e fondamentale nella dieta degli italiani, che ne consumano sempre di più: il 28% degli intervistati che ha dichiarato di aver aumentato il consumo di formaggio grattugiato e si è registrato un buon incremento (circa il 20%) anche nel segmento dei formaggi stagionati in pezzi interi, mentre una percentuale di quasi il 60% degli intervistati dichiara di consumare regolarmente formaggi ogni settimana, almeno 3/4 giorni su sette.
Grazie al loro gusto, alla versatilità e alla facilità di utilizzo, i formaggi duri sono particolarmente apprezzati durante i pasti, ma non solo. Il 60% degli italiani si dimostra particolarmente interessato a nuove confezioni che combinano formaggi stagionati provenienti da diverse regioni italiane o DOP, così come a diverse stagionature dello stesso formaggio (52%), magari in abbinamento con prodotti complementari per la degustazione (45%). Queste soluzioni si adattano alle diverse occasioni di consumo, come aperitivi casalinghi, idee regalo e occasioni speciali come Natale o Pasqua.
Ferrari Formaggi significa formaggio grattugiato
Per il formaggio grattugiato si apre un capitolo a parte: questo prodotto è il protagonista della tavola quotidiana, soprattutto a pranzo e a cena, diventando il partner ideale per personalizzare e completare numerose ricette.
Negli anni ’80, Giovanni Ferrari ha sviluppato il confezionamento dei formaggi grattugiati freschi utilizzando la tecnologia dell’atmosfera protettiva, aprendo così un nuovo segmento di mercato che attualmente rappresenta circa un terzo del mercato dei formaggi duri in Italia: infatti per il 66% dei consumatori, il formaggio grattugiato semplifica la vita, si adatta al ritmo frenetico quotidiano e alla mancanza di tempo ed inoltre per il 52% dei consumatori rappresenta una valida alternativa al formaggio grattugiato a mano e contribuisce a ridurre lo spreco alimentare. Le confezioni di formaggio grattugiato offrono quindi praticità e qualità, e senza di esse, circa il 40% dei consumatori preferirebbe ridurre il consumo di formaggio.
Per il 60% dei consumatori, la visibilità della marca è un elemento fondamentale nel processo di scelta, insieme a un’adeguata informazione sull’origine del formaggio, soprattutto per il pubblico più maturo ed ultimamente molto più attento alle tematiche dell’informazione alimentare corretta.
Il formaggio, un’eccellenza italiana
Un alimento così presente nelle abitudini alimentari degli italiani che non stupisce che venga considerato un vero motivo di orgoglio per il Paese e un’eccellenza invidiata in tutta Europa, diventando così un vero fattore attrattivo per il nostro territorio, ma a patto che sia di qualità, che è un aspetto irrinunciabile per gli intervistati anche con un costo leggermente superiore.
Per la maggior parte degli italiani, il formaggio rimane quindi un alimento essenziale, un simbolo di gusto, versatilità e tradizione che, come dimostrano i 200 anni di Ferrari, rappresenta un elemento identitario nella storia alimentare del nostro Paese.