Arborea, cooperativa che si occupa della lavorazione di prodotti realizzati con latte vaccino e caprino 100% sardo, suggerisce due semplici ricette che hanno come ingrediente l’ottimo latte della Sardegna. 

Eccole!

Il pani indorau, un’idea croccante e antispreco

Il pani indorau è una ricetta semplicissima per recuperare il pane raffermo e ha il profumo della Sardegna.
Per
realizzarlo basta sbattere delle uova in una ciotola e salarle, contemporaneamente versare del latte in un’altra ciotola e bagnarvi il pane raffermo a fette, imbevendole da entrambi i lati, per poi fare lo stesso passaggio nell’uovo.
A questo punto, basterà farle saltare nell’olio d’oliva caldo, finché non saranno dorate, o appunto,
“indorau”.
Una versione dolce e altrettanto facile prevede di sostituire il sale con lo zucchero.

Milkshake con latte di capra

Una merenda o anche una colazione fresca, divertente e veloce da preparare con un frullatore e gli ingredienti preferiti a portata di mano.
Questa ricetta con il latte di capra può assumere connotati ancora
più healthy. Per iniziare, occorre versare l’ingrediente base, il latte, nel bicchiere del frullatore, con qualche cubetto di ghiaccio e del gelato, quindi frullare finché il composto non sarà soffice.
A questo punto, si può personalizzare il milkshake con gli ingredienti più amati; il gusto persistente del latte di capra, ad esempio, è l’ideale per bilanciare elementi dolci, come il miele o il caramello.
Una volta aggiunti, frullare di nuovo e
versare nel bicchiere, completando con il topping.Arborea: due semplici ricette  e qualche informazione sul latte - Sapori News

Quello che non sapevi sul latte 

Quante sono le cose che non sappiamo o che diamo per scontate di questo alimento che da tempo ci fa compagnia e non solo a colazione, ma anche come base di comfort food e dolci indimenticabili?
Dal latte di cammella utilizzato dalle tribù nomadi passando a quello caprino, fino alle preferenze più recenti e alle alternative proteiche naturali, Arborea dipinge trend e abitudini di un ingrediente base della nostra dieta.
Basilare sapere che sono 3 le porzioni di latte da assumere giornalmente secondo le linee guida italiane per una sana alimentazione.

Non solo latte vaccino 

Anche se di solito si parla di latte al singolare, quasi sempre riferendosi al latte vaccino, sono diversi i tipi di latte che possono essere utilizzati nell’alimentazione umana.
Oltre al latte dei bovini,
predominante, viene consumato anche (e non solo) latte di bufala, di capra, di pecora e di cammella, alla base dell’alimentazione delle tribù nomadi del deserto, essenziale per la sopravvivenza durante lunghi spostamenti.

Gli ovini furono i primi animali addomesticati dall’uomo per essere allevati, preceduti nell’addomesticazione solo dal cane.

L’allevamento come attività è nato oltre 10.000 anni fa in Mesopotamia, l’attuale territorio tra Iraq, Iran e Siria, per diffondersi in seguito nel bacino del Mediterraneo.
Nelle regioni mediterranee, in assenza di possibilità di refrigerazione e con temperature elevate, il latte veniva frequentemente conservato e consumato sotto forma di yogurt e formaggio.
Da questo
punto di vista, il latte di pecora risultava particolarmente vantaggioso: il maggior contenuto, rispetto ad altri tipi di latte, di materia secca (proteine, minerali e grassi) lo rende infatti più adatto alla trasformazione in formaggio.

Il latte UHT di Arborea 

Nel tempo, i metodi di conservazione si sono affinati: il latte UHT, oggi tra i più utilizzati proprio per la comodità, può durare circa 3 mesi, mantenendo le caratteristiche nutrizionali pressoché inalterate.

Il latte vaccino è un alimento di grande importanza prima di tutto per il suo elevato apporto di calcio in forma facilmente assorbibile ed utilizzabile oltre che di proteine di elevata qualità, vitamine (in particolare B2, B12 e A) e altri minerali quali il fosforo, ai quali si accompagnano gli zuccheri (soprattutto lattosio) e i grassi.

 Il latte di capra è oggi conosciuto e apprezzato per le elevate proprietà nutritive, per la digeribilità e per la presenza di acidi grassi a catena corta, che inibiscono il consumo del colesterolo.
Ma da dove
viene? Secondo quanto rilevato da Istat nel 2023, in Italia la Sardegna è la regione con il primato per la

produzione di latte caprino (57,9%).

Il latte proteico di Arborea 

Ma c’è un altro trend che si sta affermando, soprattutto tra i giovani: quello del proteico. Secondo alcuni dati rilevati da GFK per Arborea nel 2023, i fan degli alimenti proteici in Italia sono circa 10 milioni di persone, il 20% della popolazione di età superiore ai 14 anni.
Gli amanti dei pasti proteici
sono perlopiù giovani adulti, spesso vivono in nuclei familiari di nuova costituzione e hanno un percorso professionale ancora in divenire.
Uno stile di vita sano e legato a un concetto di
alimentazione competente li distingue una volta seduti a tavola. Il consumo di cibi arricchiti in proteine non è però l’unica opzione per chi vuole puntare su un menu di questo tipo.
Il settore latte,
infatti, propone valide alternative naturali: Arborea ha studiato ad esempio un latte ad alto contenuto proteico ottenuto grazie alla concentrazione delle proteine del latte, che viene sottoposto ad ultrafiltrazione, quindi completamente naturale.

La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea

Arborea è una cooperativa di 155 aziende agricole, presente nel mercato lattiero-caseario nazionale con i marchi Arborea e Girau.
La società è specializzata nella raccolta e trasformazione di latte vaccino e caprino ed impiega mediamente (considerando anche i lavoratori stagionali) circa 370 dipendenti negli stabilimenti di Arborea (Oristano), Capannori, Roverè della Luna (Trento) e presso i centri distributivi. 

Nel 2023 la Cooperativa ha registrato una produzione complessiva di circa 181 milioni di litri di latte, mentre il fatturato nel 2023 è stato di 232 milioni di euro, in crescita rispetto al 2022, quando il fatturato era di 217 milioni.

La Cooperativa gestisce e presidia tutte le fasi della filiera produttiva, seguendo un percorso di qualità orientato al benessere degli animali, alla valorizzazione del produttore e alla salvaguardia dell’ambiente, tutelando così il territorio e il patrimonio agroalimentare e assicurando ai consumatori un latte di qualità 100% italiano.

In base ai dati contenuti nel Report d’Impatto 2022 diffuso lo scorso anno dalla Cooperativa, l’operato della 3A ha generato – lungo la sua catena del valore – impatti diretti, indiretti e indotti pari a oltre 174 milioni di euro di Prodotto Interno Lordo (pari a circa lo 0,01% del PIL italiano).