Fedra, Rosso di Toscana IGT, nasce nei vigneti della Tenuta Grignano, storica tenuta sulle colline fiorentine, nel cuore del Chianti Rufina.
L’idea di questo vino è di Tommaso Inghirami, giovane titolare dell’azienda, che ha l’intuizione di abbinare enologia ed arte, avvicinando due mondi che hanno molto in comune.
L’obiettivo è quello di creare il “progetto artistico” Fedra, in un’interpretazione genuina della materia prima.
Ma da dove deriva il nome Fedra? E’ una storia che arriva da lontano
Il letterato e umanista italiano Tommaso Inghirami, vissuto tra il 1470 e il 1516, professore di retorica all’Accademia Romana, noto per le sue qualità persuasive espresse tramite “l’arte della parola”, un giorno, nel recitare nella tragedia greca Fedra, mostrò così tanto ardore e coinvolgimento da conquistare il grande pubblico che gli attribuì il nome di quella tragedia stessa.
E a lui è dedicato il vino che prende il suo nome, Fedra.
Dopo un gestazione di tre anni, finalmente nel 2019 l’idea si concretizza nella produzione di un vino che esprime le qualità tipiche della zona nel blend di Merlot e Cabernet Sauvignon.
La vinificazione di questo magnifico vino avviene in tank di acciaio Inox a temperatura controllata, quindi la fermentazione malolattica in piccole botti; l’invecchiamento è di 18 mesi in barriques di rovere francese, a cui segue un affinamento in bottiglia di minimo 24 mesi.
Tannini equilibrati che regalano piacevoli sensazioni, in bocca sentori di frutta rossa, come lampone, ribes rosso e ciliegia, e una spiccata acidità lasciano intuire che si tratta di un vino predisposto per un lunghissimo invecchiamento.
Un vino da collezione che alla vista si apprezza, inoltre, per il suo bel colore rubino intenso.
E un prodotto di così grande qualità non poteva che “vestirsi” con un abito elegante
Prodotto in poco più di 1200 bottiglie, accomodate in 400 casse di legno da tre bottiglie ciascuna – più 100 magnum anche esse in cassa di legno – si presenta con un packaging che esprime la bellezza e la naturalità del contenuto.
All’interno, inoltre, c’è una serigrafia firmata e numerata, rappresentata nell’etichetta d’autore che quest’anno raffigura l’opera del maestro Franco Alessandrini, noto artista che lascia l’Italia nel 1967 alla volta dell’America dove acquista fama internazionale.
L’etichetta di Fedra 2019
Ma cosa rappresenta l’originale immagine sull’etichetta del Fedra 2019? Sono dei musicisti di jazz che sembrano danzare sulla stampa della bottiglia, rappresentando l’atmosfera animata e le tradizioni musicali della città di New Orleans, nuova patria di Alessandrini e anche città dove il jazz ha avuto origine.
«La storia del vino Fedra- racconta Tommaso Inghirami -non poteva che iniziare con Franco Alessandrini, artista che in sé racchiude più anime, tradizioni e culture, tutte però legate a forti radici biturgensi (nativi di Sansepolcro), come del resto lo siamo anche noi.
Inoltre, trovo estremamente affascinante la poliedricità dell’artista che si esprime utilizzando stili diversi. Un interprete davvero avanguardista nel nostro tempo».
Barbara Nauer, famosa critica d’arte americana ha creato per lui il termine “Vibrasive”, che letteralmente in lingua italiana, si potrebbe definire vibrazionismo. Questo per la visione multipla dei suoi soggetti, che l’artista usa per far sentire la musica e il movimento in modo visuale.
Una storia di famiglia
Con il progetto Fedra Tommaso Inghirami rende così omaggio alla storia della sua famiglia, che da più di 70 anni è impegnata nel portare avanti lo storico marchio di camicie Ingram, orgoglio del Made in Italy fondato dal nonno Fabio Inghirami,
E lo fa coniugando arte, moda e vino, un esempio di come l’eccellenza possa declinarsi negli ambiti più disparati, sempre con risultati degni di nota.
Claudia Di Meglio