Il Consorzio Tutela Vini delle Venezie DOC prende atto dell’evoluzione del mercato del vino, che mostra segni di cambiamento in ogni settore.

La  produzione italiana di vino nel 2024, comunque, mostra segni evidenti di ripresa, facendo attestare l’Italia come primo produttore mondiale in termini di volume produttivo. 

Ma quali sono i vini maggiormente prodotti? 

Nell’ultimo decennio, l’incidenza dei bianchi è passata dal 47% al 60% mentre quella dei rossi dal 51% al 37%. Una parte importante la fanno gli spumanti, che, con 7,6 milioni di ettolitri, sono arrivati nel 2024 a una quota del 17% della produzione nazionale.

Le esportazioni italiane di vino

L’export di vino italiano è cresciuto, tanto che  l’Italia  ha superato Francia e Spagna.

Nel 2024 il valore all’export ha superato infatti il tetto degli 8 miliardi di euro.

Se negli ultimi 10 anni l’export italiano di vino è cresciuto del 51% in valore, i volumi sono però rimasti sostanzialmente invariati.

I consumatori esteri preferiscono i bianchi

L’export in volume nel decennio evidenzia che i rossi hanno fatto registrare -8%, i  bianchi -13%. Vittoriosi gli spumanti con un  +131% .

L’impatto della Doc Delle Venezie nelle esportazioni

A seguito dell’introduzione sul mercato della DOC Delle Venezie, ecco i risultati: +110 % dei volumi,  +117% dei valori.
Un vero successo!

 Il Nord-Est amplia le sue superfici vitate

Mentre dal 2000 a oggi la superficie a vigneto in Italia si è contratta del 15% circa,  Veneto Friuli V.G e Trentino
A.A. hanno ampliato le proprie superfici coltivate a vite, rivelandosi, così, le uniche regioni in netta controtendenza.

Il «colore» nel carrello della spesa
Continua il momento difficile dei vini rossi, mentre i  bianchi  fanno registrare + 0,9 per cento in valore.

Dalla ricerca ISMEA si evince, quindi, che il mercato del vino è sempre più legato a elementi di variabilità e complessità con particolare riferimento alle due componenti agli estremi della filiera, produzione uva e consumo finale.
Il prodotto italiano, però,  si distingue per le sue performance interessanti in ambito internazionale.

Da affrontare, inoltre, il problema del cambiamento climatico, che richiede innovazione e utilizzo di varietà resistenti, con l’obiettivo di garantire sostenibilità e qualità del prodotto.

C’è poi da dire che i consumatori giovani prediligono sempre di più prodotti diversi dal vino, con un approccio sempre più curioso nel confronti di  nuovi prodotti alcolici, magari a più bassa gradazione alcolica, quindi più leggeri e meno calorici.

L’introduzione, quindi, del  Pinot Grigio DOC Delle Venezie a più bassa gradazione alcolica da parte del Consorzio rappresenta certamente un tentativo intelligente di cogliere le nuove dinamiche.

Si deduce, inoltre, che urge la necessità di ridefinire e riorganizzare il ruolo dei Consorzi, pur essendo stato prezioso negli ultimi anni il lavoro svolto nel promuovere DOC Delle Venezie, che ha evidenziato segnali incoraggianti sia in volume che in valore.