Mangiare sushi è ormai diventata la normalità. Da abitudine collaudata degli amanti della cucina esotica, ordinare sushi a domicilio o darsi appuntamento nel ristorante giappo più di tendenza è diventata la consuetudine di molti italiani conquistati da uramaki, nigiri & Co.
Negli ultimi anni la cucina giapponese ha invaso il mercato gastronomico, non solo perché buona (bannata da chi non ama il pesce crudo), ma anche perché, diciamolo, nel piatto fa la sua figura.
Dai ristoranti al take away, mangiare sushi è diventato talmente di tendenza che oltre al poterlo fare comodamente a casa propria o fuori a cena, anche i supermercati si sono attrezzati per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più cool!
La cucina giapponese piace, ma quanto sanno gli estimatori del sushi e delle sue varietà?
Vediamo insieme, partendo dal riso, quali sono i tipi di sushi da gustare con zenzero, wasabi e salsa di soia.
Mangiare sushi: conosciamolo da vicino
La base fondamentale del sushi è il riso, accompagnato di volta in volta da alghe, pesce crudo, verdure o carne.
Ogni tipo di sushi varia per colore, ingrediente, forma e tipo di preparazione.
I più conosciuti sono:
- Hosomaki, forse il tipo di sushi più diffuso.
Composto da piccoli rotolini di riso serviti in porzioni di almeno 6 pezzi a persona, avvolti nell’alga nori con all’interno pesce crudo.
Esiste anche la versione vegetariana con cetrioli, avocado e carote. - Futomaki è la versione più grande del hosomaki: rotoli di riso avvolti nell’alga, ma con un ripieno più consistente rispetto al primo.
- Uramaki sono tra i sushi più gettonati, ordinati in quantità industriale all’ all you can eat: rotoli di riso con alga interna, pesce e semi di sesamo o uova di pesce a ricoprire il gustoso bocconcino.
- Gunkan è la polpetta di riso, il cui nome ha origine dalle barche dei pescatori giapponesi, il ripieno è super gustoso e può essere al polpo, ai gamberi, alle verdure, con frittata…
- Temaki, i coni di alga nori ripieni di riso, da cospargere di deliziose salse giappo.
- Nigiri, è il sushi più semplice da preparare, dal gusto delicato e raffinato. La pallina ovale di riso è ricoperta da una striscia sottile di pesce crudo, generalmente salmone, orata, tonno, anguilla, polpo, seppia, calamaro, granchio, gambero.
- Onigiri, il tipico cibo da strada giapponese, è composto da un triangolo di riso ripieno di pesce e una striscia di alga a mo’ di fazzoletto per facilitare la presa.
Infine, anche se non è propriamente sushi, non possiamo non nominare il sashimi, la pietanza composta solo da strisce di pesce crudo da intingere nella salsa di soia.
Sushi: quanto ne sai?
Se sei appena entrato tra gli estimatori della cucina giappo e vuoi fare bella figura al prossimo invito, ecco qualche curiosità sul sushi.
Partiamo dalle basi: la parola sushi non indica il pesce crudo, come si pensa comunemente, ma il riso, cotto con zucchero, sale e aceto.
È proprio questa preparazione a dare al riso quella collosità fondamentale per preparare il sushi.
La pallina verde che ci viene portata in accompagnamento al sushi non è wasabi. Eh sì, il verde nel piatto è polvere di rafano, perché il vero wasabi è difficile da coltivare e costoso da importare.
Mangiare il sushi secondo la tradizione significa utilizzare le bacchette, come per il nigiri, ma servirsi, anche, delle mani.
Il sushi nasce come cibo da strada e le alghe che avvolgono i rotolini di riso servono proprio a questo: a mangiare con le mani.
Lo zenzero, che spesso accompagna il sushi a che serve? A pulire e rinfrescare il palato tra una portata e l’altra.
Infine, la tradizione giapponese vuole che non si sprechino né soia né riso, quindi bisogna mangiare tutto quello che c’è nel piatto, versando la soia lentamente, avendo cura di non contaminarla con altro.
Mangiare sushi non è solo di tendenza, ma anche una scelta salutare, data la ricchezza di proprietà nutritive e il basso apporto calorico.
Attento solo al pesce, che deve essere di ottima qualità e abbattuto e congelato alla temperatura giusta.
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