Dalle colline di Collalto, a Susegana, Borgoluce, l’azienda agricola di Susegana (Tv), presenterà al Vinitaly (Verona 6/9 aprile 2014) il Rive di Collalto Brut D.O.C.G, una novità che porta alle origini del Prosecco, un Brut Nature in cui si riconoscono, integre, le caratteristiche organolettiche proprie del vitigno Glera.
Con una gradazione zuccherina di 3 g/l, è un vino che grazie alla sua naturalezza accompagna con freschezza e gusto qualsiasi pietanza.
La contenuta produzione di uve selezionate proviene dalle Rive di Collalto, declivi protetti dalle Prealpi trevigiane, la cui esposizione a sud/sud-est, garantisce profumi floreali intensi. I suoli, prevalentemente calcarei con componenti argillose, conferiscono agli spumanti mineralità, sapidità e struttura.
Il 2013, con il suo clima piuttosto altalenante, ha permesso di realizzare spumanti dagli aromi delicati e floreali, con un piacevole gusto sapido e minerale, nei quali acidità, grado zuccherino e profilo aromatico sono superiori alla media.
I vini Borgoluce sono aromatici e profumati, ma a renderli davvero speciali è la viticoltura praticata nel rispetto dell’ambiente e della comunità, all’insegna della sostenibilità, una vera e propria mission perseguita dall’azienda Borgoluce in ogni sua attività.
L’azienda agricola di Susegana adotta infatti il Protocollo viticolo della D.O.C.G. Conegliano Valdobbiadene e pratica la lotta integrata avanzata, per ridurre l’impatto della viticoltura sulla salute ambientale e sociale.
Il diserbo è attuato senza prodotti chimici e, a questo scopo, viene utilizzato un tagliaerba Braun Alpha Sensor, dotato di due appendici laterali, dette spollonatori, che sfilano e strappano il cotico erboso. Per contribuire al diserbo naturale, l’allevamento ovino aziendale è messo al pascolo nei vigneti.
Con l’uso di un nebulizzatore KWH DUO WING JET, Borgoluce mira inoltre ad un trattamento in vigneto che eviti l’effetto deriva: “grazie a questo innovativo macchinario potremo ridurre di oltre il 30% l’impiego di prodotto chimico, del 90% l’impiego di acqua e di oltre il 40 % l’impiego di carburante”, afferma Lodovico Giustiniani, amministratore dell’azienda agricola.
Infine, dal 2013 ha cominciato la conversione al biologico di 3,5 ettari di vigneto.
Le risorse naturali vengono utilizzate in modo responsabile per produrre energia a emissioni zero: i reflui zootecnici e i sottoprodotti delle lavorazioni agricole vengono utilizzati per la produzione di biogas, e i residui vengono reimmessi nei campi come concimi organici.
L’azienda si prende cura dei milleduecento ettari di terra della tenuta preservandone la biodiversità: la diversificazione delle coltivazioni e l’alternanza delle stesse con aree boschive o di prato, consente la tutela e la valorizzazione delle varietà botaniche presenti e rende la produzione sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
Nella tenuta Borgoluce il paesaggio è un’alternanza di vigneti, boschi, verdeggianti pascoli, campi di cereali e oliveti: qui le colline trevigiane si mostrano in tutto il loro rigoglioso splendore e danno origine a vini di grande qualità.
Foto by Azienda Agricola Borgoluce