Il numero uno di ricerca e sviluppo della Monsanto Eric Sachs, il responsabile scientifico della multinazionale americana Mars Howuard-Yana Shapiro, il presidente e fondatore di Aboca Valentino Mercati, il presidente di Cirio Agricola-Maccarese Andrea Benetton: sono questi i protagonisti del panel di esperti dell’impresa riuniti da Foragri per confrontarsi sulle prospettive dell’innovazione in agricoltura e nell’agroalimentare, in occasione della XX Conferenza annuale ICABR (International Consortium on Applied Bioeconomy Research), che si è tenuta sulla Costiera Amalfitana dal 26 al 29 giugno 2016.
Il panel internazionale ha aperto la Conferenza, domenica 26 giugno a Ravello (Oscar Niemeyer Auditorium, viale della Repubblica): al centro del dibattito il rapporto tra pubblico e privato nel finanziamento della ricerca nel settore agroalimentare. Studiosi internazionali di prestigiosissime università (ad esempio Berkeley, Harvard, Davis, Wageningen), alcune delle più importanti istituzioni mondiali quali FAO, Commissione Europea, Dipartimento Ricerca USDA (Stati Uniti), Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – OECD e rappresentanti delle istituzioni italiane prenderanno posizione su tematiche di particolare attualità come gli scenari internazionali del settore, le innovazioni più attese e i cambiamenti che determineranno nel comportamento delle imprese e delle istituzioni.
“E’ necessario coordinare le politiche di ricerca pubbliche dell’agro-alimentare italiano in un’unica Agenzia -sottolinea il Prof. Davide Gaeta (Università di Verona), uno degli organizzatori della Conferenza, insieme a Julian Alston, UC Davis, Sara Savastano, World Bank, Università di Roma Tor Vergata – come avviene negli Usa. Troppi rivoli e troppe dispersioni rendono le scarse risorse finanziarie inefficaci e poco sinergiche con l’impresa. Le agenzie esistono già. Non si tratta di creare l’ennesimo Ente inutile. Si tratta di convogliare le energie rinunciando ai piccoli feudi politici di consenso per un grande progetto di investimento e rilancio del settore”.
Sull’importanza dell’innovazione insiste il Presidente e Fondatore di Aboca, Valentino Mercati. “Il continuo processo di innovazione di Aboca – dichiara – si basa sul recupero di antiche conoscenze e sul coinvolgimento del genio della ricerca scientifica e delle più moderne tecnologie. La logica dell’innovazione è caratteristica primaria del percorso di sviluppo di Aboca: innovazione di concetto e di prodotto significano per noi rileggere i meccanismi fisiopatologici e, allo stesso tempo, ricercare in natura le sostanze più idonee per la risoluzione delle problematiche. La peculiarità del sistema Aboca è l’aver strutturato una filiera produttiva verticalizzata, che ha reso possibile l’ingresso dei prodotti 100% naturali nella dimensione della terapia e della medicina”.
“Alla base delle storie di successo – fa eco Andrea Benetton – c’è molto spesso un comune denominatore che ci riconduce verso un concetto di innovazione: formazione e aggiornamento continuo di tutti i livelli, utilizzo delle nuove tecnologie e di processi di gestione più attuali. Un progetto di successo deve quindi passare attraverso dei passaggi obbligatori che includono processi innovativi che solo Aziende dinamiche e culturalmente predisposte hanno”.
“Finanziare attività a supporto dell’innovazione e dello sviluppo delle imprese è uno degli obiettivi più importanti – conclude Roberto Bianchi, direttore di Foragri, il Fondo interprofessionale per la formazione nel settore agricolo che patrocina l’iniziativa – e discuterne con i maggiori esperti internazionali sarà un’occasione molto stimolante e utile per indirizzare i nostri investimenti futuri: le nostre imprese saranno competitive se riescono a innovare e a continuare ad affermarsi sugli scenari internazionali, specialmente per il settore agroalimentare che ormai ha fatto dell’internazionalizzazione una delle sue linee di crescita più interessanti”.