Il passato risorge!

Alla ricerca della bellezza della natura e dei suoi patrimoni in questo angolo del Canavese, tra botteghe, ristoranti, hotel, centro termale, sentieri e vigne, un affascinante castello intriso di storia, concepito in epoca rinascimentale e arricchito con affreschi di fine ‘600 che apparteneva alla famiglia San Martino, apre le sue porte per offrire ai visitatori la possibilità di ammirare i primi risultati dell’importante lavoro di restauro, risanamento conservativo e riqualificazione funzionale, nell’ambito del progetto d’impresa turistica etica e sostenibile Vistaterra.
Sabato 17 dicembre si è tenuta un’anteprima esclusiva e riservata, per la presentazione delle botteghe e dei primi saloni affrescati che sono stati ultimati e restituiti all’antico splendore del Castello di Parella, creato dal gruppo Manital di Ivrea. Un investimento da 38 milioni di euro per far tornare in vita il Castello con l’agriparco di Parella, che sarà completato nel corso del 2017 a partire da marzo, con l’auspicio, a pieno regime, di portare in Canavese qualcosa come 800 mila turisti all’anno.

Un giro in carrozza trainata da bellissimi cavalli di razza per immergersi completamente nell’atmosfera dell’epoca, per la prima visita al castello. Dopo il saluto del sindaco Marco Bollettino e di Graziano Cimadom, presidente del Gruppo Manital e ideatore dell’ambizioso progetto, una degustazione tra vini pregiati e prodotti locali che Vistaterra ha mappato per offrire ai futuri ospiti del polo turistico sulle colline del Canavese un’esperienza inimitabile. Le ambientazioni del progetto sono presentate attraverso un’esperienza di realtà virtuale nella galleria quadraria del castello.
Un assaggio di quello che vi attende nel territorio canavese, in un percorso del gusto, visitando le botteghe di prodotti enogastronomici di eccellenza locali che vi sapranno conquistare, oppure scoprire l’abile manualità degli artigiani, capaci di trasformare la materia prima in arte e design. E ancora visitare i patrimoni culturali rilevanti, oppure mixare a vostro piacere gli ingredienti di una terra ricca di attrattive.

Torna a vivere il Castello di Parella e il suo parco storico, un luogo-simbolo in provincia di Torino - Sapori News Graziano Cimadom, durante l’incontro di sabato, ha raccontato la straordinaria avventura di Vistaterra, dalla sua nascita allo sviluppo dell’iniziativa fino ai primi risultati, attraverso le emozioni che lo hanno accompagnato nel ripristino di un bene storico, ma anche di recupero di un territorio, per lo sviluppo turistico, produttivo e culturale del Canavese. “Siamo orgogliosi di quello che stiamo portando avanti, due terzi delle opere sono ormai completate, ma apriremo per step perchè sarebbe un suicidio organizzativo rendere fruibile l’intero complesso tutto in una volta. Primo taglio del nastro, come detto, in primavera”.
Il Castello diverrà un hotel di charme, si potrà trovare anche un lago, le botteghe della Corte dei Mercanti, che hanno trovato spazio negli antichi ricoveri per le carrozze, le eccellenze come la ceramica con la lavorazione della terra rossa di Castellamonte, enoteca con i vini Erbaluce e Carema, il cioccolato e i prodotti Slow Food selezionati con l’Università di Pollenzo di Bra. E poi ancora il ristorante, con cucina a vista, il bar con la birreria, la green house, nei vivai che, negli anni 50 furono di Adriano Olivetti, e la spa per concedersi momenti di relax. L’agriparco di nove ettari che circonda la Residenza, diventerà, negli auspici dei sostenitori del progetto, l’elemento turistico di maggior richiamo di tutto il Canavese.

“L’obiettivo è fare in modo che l’agriparco diventi stimolo per tutto il territorio. Qualcosa che possa dare il via ad altri progetti di accoglienza – ha aggiunto Cimadom – in Canavese abbiamo tutto: storia e cultura. E’ un territorio che può farcela valorizzando quello che ha già. E poi il turismo, se ben fatto, può fare da traino per agricoltura, informatica e lavoro. Se si crea ricchezza, convinciamo la gente a tornare a vivere in Canavese”.

Oggi si riparte, e alla grande. Il progetto di Cimadom aspira a fare da volano all’economica locale. L’apertura dovrebbe favorire la possibilità di un centinaio di nuovi posti di lavoro fissi, oltre a figure stagionali. Il progetto era stato divulgato l’anno scorso anche attraverso una partecipazione all’Expo di Milano e, inoltre quest’anno al Salone del Gusto di Torino. Nell’iniziativa sono state coinvolte start up, nell’ambito del fondo Risorsa Canavese, per incentivare l’occupazione giovanile.

Mariella Belloni