Ad Avella la nocciola non ha rivali La Campania è un vero giacimento di eccellenze alimentari.
Alle falde del Partenio, in una vallata degli Appennini meridionali, sorge la graziosa cittadina di Avella, ricca di storia e cultura millenaria, tra tipicità agroalimentari preziose come la nocciola. Per una visita ci si può rivolgere al Siat di Avella (servizi di informazione ed accoglienza turistica), primo in Campania ad essere istituito, l’ufficio, sito nel Palazzo Baronale, sede del Municipio, al piano terra, eroga informazioni turistiche e di servizi con ambito cittadino tramite utilizzo della rete internet, banche dati locali, telefono relative a ricettività, servizi offerti dalla città, trasporti, itinerari storico-artistici, eventi, mostre, convegni, enogastronomia e ristorazione. Distribuisce inoltre materiale informativo – promozionale inerente alla città di Avella e predispone itinerari informativi.
La ditta Sodano con i suoi prodotti relativi alla trasformazione delle nocciole è il principale ambasciatore del territorio che ha arricchito un patrimonio gastronomico unico al mondo. Questa grande ed inimitabile eredità permette oggi all’azienda di offrire prodotti dal gusto autentico e di altissima qualità, valorizzando le bontà del territorio. Il percorso di ideali umani e professionali connessi all’idea di Innovazione, Sicurezza, Ricerca e Sviluppo comincia dalla selezione dei prodotti, prosegue nelle fasi di trasformazione fino ad arrivare ai consumatori finali dove, grazie al costante aggiornamento tecnologico unito alla sapienza antica, riesce a garantire il miglior prodotto di sempre.
Il piacere di mangiare sano, l’amore per la tradizione, la passione per il lavoro, il rispetto della natura; sono questi i principi che animano la Sodano. Alla base la convinzione che solo un’attenta selezione dei prodotti potesse conquistare i palati per concedere a tutti un piccolo piacere quotidiano. Bisogna cominciare dalla raccolta, per poi passare alla lavorazione, al confezionamento e – infine – alla distribuzione dei prodotti, il tutto secondo metodi artigianali che consentono di conservare intatti i sapori della terra generosa dove crescono gli alberi.
Per l’amministratore della Sodano Group Francesco Sodano:” La memoria èuna visione nata dalla mia passione legata alle giornate trascorse nei campi, al sole, ormai alto, che segna la fatica che avanza ma, soprattutto è forte il ricordo di quegli odori straordinari che solo la natura sa donare”.
Quando nel 1753 lo scienziato Linneo decise di definire la nocciola Corylus Avellana: “Avellana” questa pianta robusta e gentile, non lo fece certo per caso.
Sin dagli albori dei tempi, quando il Nocciolo venne portato in Italia dall’Asia Minore (attuale Turchia), trova la sua casa naturale in questa zona.
Territorio che non inizia la sua storia di certo con la Romanità, come potrebbe far pensare il prestigioso nome “Antica Abella” dato dai Romani all’attuale cittadina; ma che affonda le sue radici già nelle civiltà italiche pre-romane, dapprima quella Osca e poi quella Sannita.
Di certo con l’Impero Romano, questo frutto gustoso e nutriente riesce ad arrivare a molte latitudini, sempre apprezzato e consumato.
Per confermare quanto detto bisogna far riferimento ad un scritto di Macrobio: lo scrittore latino vissuto intorno al IV secolo d. C., che nei suoi “Saturnalia” ci lascia immaginare quanto dovessero essere intense le coltivazioni di nocciole nei dintorni di Abella già in quel tempo lontano: Nux haec Abellana, quae est eadem, ex arbore est quae dicitur corylus, de qua Virgilius dicit: Corylum sere (È questa la noce avellana, proprio quella raccolta dall’albero cosiddetto corylus, chiamato così anche da Virgilio nelle Georgiche).
“Corylus Avellana” è ovviamente il nome scientifico del frutto; nella prassi agraria però bisogna considerare che la cultivar “ Mortarella” è conosciuta come Avellana; questo perché si ritiene che propria questa varietà di Nocciole sia stata tra le più diffuse e considerate, sin dall’origine, dalla popolazione locale tale da far in modo di ottenere nella prassi una sovrapposizione tra origine territoriale e cultivar. La motivazione è quanto mai ovvia: pur non essendo attualmente una varietà conosciuta dai consumatori, in quanto non parte di un processo di valorizzazione, ha ottime caratteristiche organolettiche, nonché pregevole predisposizione alla trasformazione.
Insomma una frutto, la “Mortarella”(o Avellana) pregiato e strettamente legato al territorio dell’attuale Bassa Irpinia, che può vantare di imprimere il nome del suo più prestigioso e antico centro al frutto vero e proprio.
Ma dove trovare queste delizie ? oltre che nelle salumerie gourmet, nello schop al centro di Avella:” Shop, che rappresenta la sintesi sia della volontà di aprire le porte dell’Azienda alla gente – dice Francesco Sodano – rendendoli partecipi di un processo di valorizzazione del prodotto locale, sia l’unico modo per poter gestire la sempre crescente richiesta di prodotti che vedeva un significativo numero di persone visitare la nostra struttura”.
Harry di Prisco