Vendite in crescita, 1.800.000 quintali di pomodoro raccolto nel 2012 e un risparmio di acqua grazie a un’innovativa metodologia di analisi e irrigazione: i risultati di un’azienda che continua a crescere nonostante il periodo di crisi
Mutti spa, l’azienda che da più di 100 anni fa del pomodoro di qualità una passione di famiglia, si conferma leader di mercato segnando a settembre 2012 un incremento del 19% nelle vendite (totale azienda) con le quote tutte in forte crescita rispetto all’anno precedente: concentrato +2,0 punti quota, polpa + 3,9 punti quota e passata +2,1 punti quota (dati IRI a.t. settembre 2012 quota valore).
“Questi risultati, ancora più importanti se inquadrati all’interno del contesto economico che stiamo vivendo, sono la testimonianza concreta del riconoscimento della bontà dei nostri prodotti da parte dei consumatori” – commenta Francesco Mutti, amministratore delegato Mutti spa. “Il trend positivo della nostra Società ci ha permesso di investire nell’ultimo triennio 2010 – 2012 oltre 20 milioni di euro in investimenti tecnici; in termini occupazionali registriamo poi un aumento dal 2010 ad oggi del 20% dei dipendenti a tempo indeterminato e del 40% della manodopera stagionale impiegata durante la campagna e assunta con regolare contratto a termine”.
Grazie alla campagna agraria 2012, che si è conclusa proprio qualche giorno fa, l’azienda ha ritirato e avviato alla trasformazione 1.800.000 quintali di pomodoro: un quantitativo che rispetta pienamente quanto stimato all’inizio dell’anno con le organizzazione agricole. Si tratta di un dato importante che sfida la mancanza di piogge e il clima torrido di quest’estate che hanno causato una riduzione delle rese in campo e maggiori complessità nella campagna di raccolta. “Nonostante la siccità che ha caratterizzato la condizione climatica degli scorsi mesi, aver avviato alla trasformazione le quantità di pomodoro previste all’inizio dell’anno, per noi rappresenta un risultato molto rilevante ”, continua Francesco Mutti.
Il pomodoro che proviene per la maggior parte dall’Emilia Romagna, terra di appartenenza di Mutti, e dalle regioni confinanti, è stato coltivato da oltre 220 aziende agricole fidelizzate, a testimonianza di un legame diretto con gli agricoltori, un rapporto solido basato sulla reciproca fiducia e volto ad un unico obiettivo: l’eccellenza del pomodoro.
Dal 2010, Mutti arricchisce questa promessa di qualità e di eccellenza con un ulteriore impegno nella sostenibilità ambientale. L’azienda, consapevole dell’importanza dell’utilizzo di acqua nella coltivazione del pomodoro, ha deciso di dare vita ad un progetto in collaborazione con WWF e il Dipartimento per l’Innovazione dei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali dell’Università della Tuscia per calcolare la propria impronta idrica. Anticipando così anche un trend, quello dei continui periodi di siccità che caratterizzano le stagioni estive, Mutti ha deciso di porsi degli obiettivi di riduzione del proprio consumo di acqua pari al 3% entro il 2015, partendo dalla razionalizzazione dell’acqua da utilizzare per l’irrigazione.
Così, nel corso della stagione agraria 2012, è stata avviata una sperimentazione con un innovativo servizio di gestione dell’irrigazione presso 20 aziende agricole conferenti dislocate su tutta l’Emilia Romagna, per contribuire a limitare l’uso dell’acqua ai soli volumi necessari. Un equipe di professionisti, attraverso strumentazioni opportune di monitoraggio diretto dell’umidità del terreno, come sensori e sonde, ha potuto verificare l’esatto impiego dei volumi di acqua utilizzata per l’irrigazione a goccia e a pioggia, guidando così l’agricoltore ad un ottimale utilizzo delle risorse idriche. Confrontando i dati rilevati dalle aziende agricole “guidate” con i risultati provenienti da quelle “non guidate”, si evidenzia un risparmio di acqua che arriva fino al 30%: risulta quindi evidente come l’analisi diretta della colture e del terreno rappresenti una metodologia efficace ed efficiente per somministrare l’acqua nei tempi e nelle quantità necessarie.
“Il risparmio di acqua del 30%, dovuto alla sola razionalizzazione dell’irrigazione in campo, rappresenta un passo importante che contribuirà a raggiungere entro il 2015 l’ambizioso obiettivo, stabilito in collaborazione con WWF, di riduzione dell’impronta idrica del 3% su tutta la filiera Mutti: dalla coltivazione del pomodoro, alla trasformazione in stabilimento, alla distribuzione sul territorio nazionale”, conclude Francesco Mutti.